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Entro settembre «Comunità Accogliente» dovrà lasciare la Parrocchia di Torelli, l’appello dei volontari: “Noi unico riferimento di questi ragazzi, presto una soluzione”

Entro settembre «Comunità Accogliente» dovrà lasciare la Parrocchia di San Nicola di Bari di Torelli di Mercogliano. E’ quanto disposto dal Consiglio Affari Economici parrocchiano presieduto da Don Modestino Limone in riferimento all’utilizzo del salone «esclusivamente per scopi e attività parrocchiali» in quanto il parroco lamenta «un andamento poco ordinato da parte degli attuali utilizzatori, una superficialità nella cura della pulizia e, in generale, un atteggiamento poco corretto e dignitoso come richiederebbe un locale di per sé degno di rispetto per la sua sacralità». Sulla base di ciò è stata disposta la chiusura dei locali, inizialmente prevista per domani ma poi posticipata agli inizi di settembre, per «ripristinare lo stato di regolare funzionamento e renderlo agibile secondo la sua integrale funzionalità». Da oltre un anno, infatti, il salone parrocchiale è utilizzato dal lunedì al venerdì per un paio d’ore pomeridiane dai volontari di «Comunità Accogliente» e da circa 60 richiedenti asilo provenienti non solo da Mercogliano ma anche da Avellino, Atripalda, Monteforte Irpino, Ospedaletto d’Alpinolo, Serino e Sorbo Serpico, che lì imparano l’italiano. Ma non solo: «per loro siamo un punto di riferimento – spiega la presidente dell’associazione Letizia Monaco – questi ragazzi vengono qui per partecipare a laboratori, avere consulenza legale e assistenza per qualsiasi problematica, il tutto sempre gratuitamente». Dunque, un valido luogo di integrazione: «Qui imparano a conoscere la nostra cultura per una vera integrazione – aggiunge -, nessuno di questi ragazzi pratica l’accattonaggio ma tutti vogliono rendersi utili alla comunità in maniera sana e costruttiva e, invece, adesso si ritrovano in mezzo alla strada». Di qui l’accorato appello rivolto alle Istituzioni, in primis al Comune, affinché si impegnino a dare disponibilità di utilizzo di un locale: «i nostri ragazzi purtroppo non portano voti per questo da anni non ci ascoltano – prosegue Monaco – ringraziamo Don Modestino per quanto fatto ma adesso, senza fare inutili polemiche, insieme dobbiamo trovare una soluzione».
Il primo cittadino Massimiliano Carullo respinge le accuse e puntualizza: «Mercogliano è una città accogliente con sei centri di ospitalità, ma tutti devono collaborare. Purtroppo, non abbiamo disponibilità di altri locali visto che diamo una sede a tante associazioni ma, più volte, abbiamo offerto l’aula consiliare e l’aula conferenze del centro di Capocastello munita anche di tv e computer, ma non li hanno voluti». Locali, questi ultimi, ritenuti non idonei alle esigenze in questione secondo la consigliera Maddalena Poerio da sempre al fianco dell’Associazione di volontariato: «Occorre un luogo facilmente raggiungibile a piedi o in bici, dei banchi e una lavagna per poter insegnare loro l’abc – afferma -, dopo di che saranno in grado di conseguire il diploma di scuola media. Abbiamo chiesto all’amministrazione di poter usufruire di qualche struttura inutilizzata, come l’ex scuola di San Modestino, o di una stanza al Centro Polivalente di Torelli ma non ci hanno mai ascoltato mentre poi concedono spazi ad altre associazioni che hanno fatto richiesta dopo di noi». Intanto ieri pomeriggio, Monaco, Poerio e Dimitri Meka hanno incontrato il vescovo Arturo Aiello per chiedere un ulteriore aiuto a trovare, in tempi brevi, una soluzione concreta come quella prospettata per Borgo Ferrovia.
FdL

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