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Immigrati a lezione a Torelli almeno fino a settembre, Don Modestino: “Mi sento tradito, non sbatto fuori nessuno”. Comunità Accogliente: “Cerchiamo alternativa con Vescovo. Anche il Comune si attivi”

Gli immigrati potranno rimanere a lezione di italiano nei locali della Parrocchia  di San Nicola di Torelli almeno fino al prossimo settembre. Nel frattempo l’impegno assunto dal vescovo Arturo Aiello che ha preso a cuore la richiesta di «Comunità Accogliente» è quello di contribuire alla ricerca, in tempi ragionevolmente brevi, di una locazione alternativa e stabile che possa ospitare i circa 60 richiedenti asilo che giornalmente frequentano le lezioni di italiano profuse gratuitamente dai volontari dell’associazione insieme a laboratori e servizi di consulenza legale e assistenziale di vario tipo. «Non cerchiamo scontri né intendiamo addossare colpe a nessuno ma vogliamo soltanto trovare insieme una soluzione per questi ragazzi per i quali siamo diventati un punto di riferimento – afferma Maddalena Poerio da sempre al fianco dell’associazione -, ci siamo rivolti al Vescovo non certo per scavalcare don Modestino ma per chiedere un ulteriore aiuto a trovare una soluzione fattibile». La richiesta più volte è stata rivolta anche all’ente del sindaco Carullo: «Mai avuto alcun riscontro fattibile dal Comune per cui – afferma la consigliera di minoranza –  non rimarremo con le mani in mano, chiederemo quanto prima un consiglio comunale monotematico e continueremo con gli incontri pubblici».
Proprio quest’ultimo appuntamento ha scatenato la reazione del Parroco Limone che sottolinea: «mi hanno pugnalato alle spalle dipingendomi come un buttafuori ma io non sto sbattendo fuori nessuno – precisa –. Avevo concesso i locali per un mese per consentire poi lo svolgimento del catechismo. A novembre feci una prima comunicazione per chiedere di poter proseguire le regolari attività parrocchiali ed eseguire lavori di pitturazione e tubatura, ma non hanno mosso un dito per cercare un’alternativa e sono lì da oltre un anno». Il parroco lamenta ancora: «potevano coinvolgermi nel trovare insieme una soluzione senza alzare un polverone inutile – aggiunge -. Sono stato ospitale, questi ragazzi sono sempre stati corretti ma non ho altri locali liberi e dobbiamo riprendere le altre attività interrotte alcune delle quali rappresentano anche un introito per la Parrocchia». Inizialmente le lezioni si sono svolte, per oltre un anno, presso la scuola media: «Successivamente ho proposto l’utilizzo della sala consiliare e i locali della struttura di Capocastello – interviene il sindaco Carullo -, raggiungibile per loro gratuitamente tramite autobus e munita di videolavagna, proiettori e pc, ma hanno rifiutato. Questo comune accoglie già Aipa, La Casa sulla Roccia, Advps e tante associazioni, purtroppo non ho altre disponibilità». Intanto domani mattina, è previsto un incontro con la consigliera Nadia Arace e la responsabile della Cooperativa Petrilli, Imma Flaminio, che si occupa dei 43 rifugiati all’Hotel Everest dove frequentano lezioni di italiano svolte dalla cooperativa stessa cosa che «potrebbe essere svolta anche nelle altre strutture alberghiere ospitanti – evidenzia il sindaco -. Intanto l’incontro in programma mira a promuovere azioni volte all’integrazione sul territorio visto che questi giovani, con mio grande piacere, hanno chiesto di dare una mano alla comunità».
FdL

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