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Questione incendi boschivi, lettera aperta della consigliera Maddalena Poerio (L’altra Mercogliano): “Dove sono le azioni da mettere in campo previste dai vari protocolli d’intesa?”

Un’ estate da dimenticare per la Campania, per il sud e per gran parte dell’Italia. Bruciata dalle fiamme, assetata per mancanza di acqua, deturpata dal cemento selvaggio, illegale, disordinata e tanti altri punti critici su altri delicati fronti. I dati, le storie che si ripetono all’infinito, i numeri ci parlano di una regione, la nostra, che dal punto di vista delle politiche ambientali presenta troppi lati oscuri. Parchi, aree protette, siti di importanza comunitaria, zone di protezione speciale sono, letteralmente e ampiamente,  andati in fumo. Una situazione frutto di decenni di malgoverno, dell’assenza di reali controlli, della mancanza di una politica di prevenzione e monitoraggio del territorio. Assistiamo, ormai, ad una politica di rattoppo, a livello sia regionale che locale, che insegue  l’emergenza senza una reale pianificazione territoriale ordinaria, fuori da logiche elettorali. Situazioni che in moltissimi casi vanno a braccetto con la criminalità, soprattutto sul fronte dell’abusivismo edilizio, della speculazione immobiliare.

Che dire, per calarci nella realtà irpina e soprattutto su Mercogliano, che nel mese di agosto è stata devastata da continui roghi di chiara matrice dolosa? Ciò affermato da rappresentanti amministrativi attraverso gli organi di stampa ed emittenti televisive nazionali. Basta, semplicemente, dire ciò per essere a posto con la propria coscienza? Dove sono le azioni da mettere in campo previste dai vari protocolli d’intesa firmati dal comune, genio civile, protezione civile ecc…? Gli episodi incendiari sono collegati sicuramente tra loro e ben poco casuali. Ad agire sicuramente esperti che conoscono i luoghi e in grado di raggiungere anche gli angoli più impervi e impraticabili della montagna. Chi potrebbe guadagnare da tale disastro? “ Voce di popolo, voce di Dio” tira in ballo l’affare del rimboschimento collegato a un business milionario. Bisognerà programmare specifici interventi di ripiantumazione o rimboschimento tali da restituire alle montagne il naturale ecosistema che solo il bosco è in grado di far crescere. Certo non ha aiutato lo smantellamento del corpo forestale dello Stato della riforma Madia che di fatto ha eliminato un presidio su tutto il territorio montano che poteva intervenire subito e spegnere i vari focolai sul nascere con competenza tecnica e coscienza. Mamma Schiavona non ha insegnato nulla a chi per interessi locali, incultura generale ecc… si accanisce contro un patrimonio che è di tutti; patrimonio di bellezza inestimabile, rarità di alberi e radure, panorami, che non verranno più restituiti e che ci esporranno di qui al prossimo inverno a conseguenze ancora più tristi. Ma, tranquilli, non preoccupatevi, potremo sempre dire che “QUESTE COSE NON DEVONO PIU’ SUCCEDERE” e ipocritamente parteciperemo a qualche manifestazione in merito. IO non ci sarò.       

Maddalena Poerio
Consigliere comunale di minoranza “L’altra Mercogliano”

 

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