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Giro d’Italia 2018, la pioggia non spegne l’entusiasmo degli irpini al passaggio della carovana rosa. FOTO

La pioggia non spegne l’entusiasmo per l’arrivo del Giro d’Italia. Mercogliano si è tinta di rosa ieri per ospitare la Carovana tra palloncini, striscioni di benvenuto, cappellini, bandierine e magliette. In migliaia si sono posizionati lungo il percorso cittadino, nonostante il violento acquazzone abbattutosi mezz’ora prima del passaggio dei ciclisti provenienti dalla Variante, per poi salire in scalata verso Montevergine con l’arrivo da Mamma Schiavona. Tappa poi vinta dall’ecuadoriano Carapaz.
Un grande Villaggio Rosa legato al passaggio della corsa è stato allestito sin dalla mattina a Torelli di Mercogliano. Gli stand degli sponsor della Carovana, con la musica di Radio 2 e le immagini della gara proiettate su un maxi schermo hanno intrattenuto in allegria gli appassionati di ciclismo in attesa dell’arrivo della corsa, partita da Praia a Mare in Calabria. Hostess hanno distribuito gadget e palloncini tra musica e animazione per i più piccoli. Su un balcone di un palazzo nei pressi della rotatoria del casello Avellino Ovest, chiuso ore prima come molte strade, accanto ad un grande bandierone bianco verde a quadri è stato esposto un lungo striscione in rosa «Benvenuti a Mercogliano».
Una bella giornata di sport che neanche la pioggia battente, iniziata a cadere intorno alle 15.30, ha scoraggiato e fatto scappare gli appassionati accorsi da ogni parte. Sono spuntati così tanti ombrelli ai bordi delle strade. C’è l’appassionato di ciclismo amatoriale Paolo Ranieri del Team Road Bike giunto da San Giuseppe Vesuviano per incitare i propri beniamini: «dopo l’arrivo al Laceno nel 2012, siamo fortunati ad avere qui un altro arrivo. Certo l’assenza di Vincenzo Nibali si farà sentire al Giro ma noi siamo pronti a tifare Fabio Aru». Tra gli stand alla ricerca di un cappellino rosa anche le giovanissime Marianna e Giulia, accompagnate dal papà, il delegato ai servizi sociali di Mercogliano Giacomo Dello Russo.
«Non è la prima volta che vediamo la corsa – afferma una delle due -. Sono stata anche ad Atripalda nel 2016. E’ davvero emozionante. Ci tenevamo come ricordo a conservare un cappellino rosa».
Una scommessa vinta dall’Amministrazione di Massimiliano Carullo quella di ospitare per la sesta volta una tappa del Giro con arrivo a Montevergine nonostante nei pressi del costruendo  campo di calcio sia comparso uno striscione con la scritta: «sindaco Carullo lo sport non è solo il Giro d’Italia».


«Lo sport è un veicolo straordinario per i valori sociali –  commenta il delegato al sociale, Giacomo Dello Russo -. Stamattina (ieri ndr.) abbiamo tenuto anche una manifestazione per i disabili presso la piscina comunale con basket e pallavolo. Lo sport può unire e aggregare e in un’epoca come la nostra. I disabili ci hanno trasmesso un grande valore sociale. Questo Giro d’Italia ci inorgoglisce anche perché è una tappa fondamentale di arrivo a Montevergine che dà visibilità non solo al nostro territorio ma anche all’Irpinia tutta che oggi è rappresentata qui a Mercogliano. Un’occasione di promozione per far conoscere il percorso che porta a Montevergine. Abbiamo avuto la collaborazione della Protezione civile con 269 operatori in campo, gli operai della comunità montana, le forze dell’ordine che ringrazio che hanno prestato un’opera straordinaria per la viabilità». Non sono mancate le difficoltà e qualche nota dolente «abbiamo avuto delle difficoltà su funicolare e pullman anche se all’ultimo momento ci sono stati aumentati da 6 a 10 le navette per la discesa da Montevergine. Anche il costo del ticket per la funicolare, di 8 euro a persona per salire e scendere, a noi c’è sembrato un po’ eccessivo soprattutto per la famiglie. L’Air poteva per l’occasione applicare una tariffa speciale o un prezzo ridotto, come abbiamo chiesto come Amministrazione comunale di Mercogliano per i residenti e i gruppi di venti persone che pagano 5 euro. Con il passaggio del Giro siamo riusciti ad asfaltare le strade del percorso grazie anche alla Provincia. L’Abbazia di Montevergine ha fatto sì che si potesse accogliere tutti sopra al Santuario».

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