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“Premio Pasquale Campanello”, ieri sera la quarta edizione promossa da Libera. FOTO

Quarta edizione del ‘’Premio Pasquale Campanello’’ ieri sera al Teatro d’Europa a Cesinali.
A 25 anni dall’omicidio del sovrintendente capo della Polizia penitenziaria in servizio al carcere di Poggioreale di Napoli, assassinato l’otto febbraio del 1993 davanti la propria abitazione a Torrette di Mercogliano, la verità appare ancora lontana.
Pasquale era in servizio al padiglione “Venezia” del Carcere di Poggioreale, il padiglione del 41 bis.
Da qui l’appuntamento di ieri sera, promosso da Libera Atripalda, vuole essere un premio che viene 
assegnato “a chi ogni giorno si spende con generosità e dedizione in un particolare ambito della vita quotidiana; come Pasquale che vogliamo mantenere in vita con questo premio, a memoria del suo impegno quotidiano” ha spiegato dal palco Antonio Di Gisi, referente di Libera Atripalda.
Quattro i premiati: Addio Pizzo, Molotov d’Irpinia, Alessandro Magno e Simmaco Perillo.
Ad avvio della serata è stato proiettato un docufilm sulla vita di Pasquale Campanello, che ha ripercorso passo dopo passo le sue giornate, anche attraverso le parole di chi in vita, gli è stato accanto, come la moglie Antonietta e la figlia o di un collega che ha lavorato con lui e che ha avuto la fortuna di conoscerlo. A presentare il documentario il giornalista Sandro Ruotolo, che vive sotto scorta per le minacce ricevute dal clan Zagaria.
Impegno e memoria sono facce della stessa medaglia per la vedova di Campanello, la signora Antonietta che con la figlia ha premiato: «Per noi Libera è una famiglia. L’impegno con la memoria camminano di pari passo. Sono facce della stesa medaglia. Premiare l’impegno in ricordo di Pasquale che ha dato la vita. Ogni volta che parlo di Pasquale nelle scuole faccio un grande sforzo, ma l’impegno deve continuare soprattutto per le nuove generazioni».

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