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Partenio, strage di cani da tartufo

Pubblicato in data: 13/1/2011 alle ore:20:36 • Categoria: CronacaStampa Articolo

Sei cani morti per avvelenamento in meno di quarantotto ore. E’ accaduto tra martedì e ieri nell’area che va da Campo Maggiore a Campo di Summonte.
Due lagotti – i cani da tartufo per definizione -, un bracco, un breton ed altri due animali: tutti morti pochi secondi dopo aver ingoiato polpette avvelenate. La denuncia arriva dall’associazione «Tartufai dei colli irpini»: «Stiamo ricevendo una segnalazione dietro l’altra – spiega il segretario Massimo Roca -. In meno di due giorni sei cani, nella stessa area, sono morti allo stesso modo. Ogni settimana i nostri associati si recano da quelle parti con i loro amici a quattro zampe, alla ricerca di tartufi. Il veleno utilizzato è molto potente (forse stricnina), non c’è stato neanche il tempo di somministrare l’antidoto. Un altro associato ha inserito la museruola ai propri cani e infatti sono gli unici a non aver avuto problemi». L’area di Campo Maggiore, oltre ad essere ricca di tartufi, è molto frequentata dagli appassionati di trekking e, durante il weekend, da giovani e famiglie che hanno voglia di un pic-nic. L’ultima moria di cani e di volpi che si ricordi in zona risale a tre anni fa. «L’unica spiegazione che ci siamo dati, per il momento, su chi e perché abbia messo dei bocconcini avvelenati è la gelosia tra tartufai – dichiara il presidente dell’associazione, Carmine Marinelli -. Il vero problema, però, è la mancanza di controlli. L’area in questione fa parte del Parco del Partenio e ora anche volpi, lupi e cinghiali sono in pericolo. L’unica cosa che possiamo fare, da parte nostra, è avvertire tutti i nostri associati. Ma sarebbe necessario un deciso intervento da parte della Guardia forestale e della Polizia provinciale». «Nelle altre province campane – aggiunge Roca – i controlli quotidiani sono molto più serrati. Ci sono normative chiare sul bracconaggio e sulla raccolta dei tartufi da far rispettare. Aree così belle non possono essere lasciate alla mercé di gente senza scrupoli».

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