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Battaglia giudiziaria sul «chiosco» di carburanti in via Nazionale Torrette

Continua la battaglia giudiziaria al Tar di Salerno in merito all’impianto di distribuzione di carburanti del tipo «chiosco» che la società Miti intende realizzare lungo la SS 7 bis, via Nazionale Torrette (foto) ma che il Comune contesta sotto il profilo sia della legittimità sia dell’opportunità. Con recente ordinanza, il Tar, a fronte di un nuovo diniego a firma del dirigente dell’Area di vigilanza nonché del dirigente dell’Area tecnica di Palazzo di Città, ha disposto una perizia tecnica, in contraddittorio delle parti, commissionata al Provveditorato alle Opere Pubbliche di Avellino. Sarà il dirigente dell’ufficio statale (o a mezzo di funzionario tecnico laureato dallo stesso delegato) a depositare in Tribunale la cosiddetta «verificazione». Il collegio giudicante (presidente Luigi Antonio Esposito, a latere i consiglieri Francesco Mele, estensore, e Francesco Gaudieri) vuole accertare, ai fini di decidere, la conformità o meno dell’ultimo progetto presentato dalla società ricorrente alle prescrizioni normative e regolamentari ritenute violate dal comune nell’originario provvedimento di diniego, risalente ad ottobre del 2009, nonché nell’acquisito parere dell’Anas. Dopo la «sospensiva» del Tar, emanata il 16 dicembre del 2009 il Consiglio di Stato, su appello dell’Amministrazione comunale, nell’udienza del 5 giugno del 2010 aveva riformato l’ordinanza cautelare di primo grado, evidenziando la necessità di attendere il verdetto di merito dei giudici salernitani. Ad avviso del comune, l’arteria interessata dal costruendo impianto, è già abbastanza congestionata (transito di 13mila veicoli al giorno). D’altra parte via Nazionale è caratterizzata da un alto indice di sinistrosità. In base ai rilievi del comune, l’impianto in questione risulta posizionato in zona di incanalamento di manovre veicolari e posto ad una distanza inferiore ai 15 metri (il rispetto di tale distanza non sarebbe controverso e nemmeno contestato dalla società Miti). Il Tribunale ha rinviato la camera di consiglio al 24 marzo.

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