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L’Amministrazione toglie un locale alla Pro Loco, Stefania Porraro: «Troppi retro pensieri dietro il nostro lavoro»

La Pro Loco esiste sul territorio mercoglianese da oltre 30 anni e mai più che in questi ultimi due mesi compare sui giornali, raramente per sua iniziativa. La cosa non dispiacerebbe qualora l’ intenzione fosse, finalmente ed esclusivamente, quella di esaltarne le potenzialità ed elogiarne i meriti. Tutt’altro. Oggi la Pro Loco finisce sui giornali perché ancora c’è gente che ne ignora le finalità e i confini entro i quali essa opera, pensa di averne in pugno le sorti senza neanche lasciarsi attraversare per un attimo dal pensiero che essa è, prima di tutto, fatta di uomini, di menti da rispettare. Lavora incessantemente da 30 anni, eppure fino ad oggi non ricordo, io, Stefania Porraro, che ne sono parte integrante da undici, grosse attenzioni da parte di chi avrebbe dovuto tutelare e difendere con le unghie uno “strumento” prezioso come questo. Ecco che oggi, che alla presidenza c’è Vittorio D’Alessio, che forse ai più sfugge essere stato vicepresidente per oltre 10 anni, qualcuno si ricorda improvvisamente dello “strumento” e inizia ad osteggiare.
Si vedono aleggiare sull’operato dell’associazione troppi retro pensieri e poco intelligenti strategie, che purtroppo lasciano spazio ad un unico pensiero: in questa città non si fa altro che polemizzare per distruggere, perché è più facile andare alla ricerca di nemici da colpire piuttosto che evitare le guerre e aggregare forze.
In merito alla delibera 97 del 3 maggio scorso è necessario qualche chiarimento, senza polemizzare perché le battaglie si vincono sul campo, non sui giornali e la Pro Loco in 30 anni ha dimostrato ampiamente di esserci sul territorio e di agire per il suo bene.
Quanto deliberato ha palesemente il sapore di un diritto di comando sullo “strumento” Pro Loco che assume una forma deviata, senza lasciare alcun margine di democrazia: “le associazioni interessate risultano incondizionatamente vincolate all’osservanza delle condizioni e prescrizioni sopra riportate”, recita il documento. In altre parole: o così o così. Gli amministratori di questa città decidono di togliere, pur con tutti i diritti, un locale alla Pro Loco. Ma non è la sottrazione del locale a lasciare l’amaro in bocca, è il modo e le motivazioni che sorreggono l’azione a suscitare perplessità.
La “indisponibilità della Pro Loco a proseguire nel supporto alla realizzazione delle manifestazioni estive” è la principale origine della delibera. Ebbene, è il caso di fare chiarezza. La Pro Loco lo scorso anno decise di non concedere all’amministrazione comunale la convenzione Unpli-Siae poiché il rapporto di collaborazione non risultava più aderente ai vincoli recitati negli articoli della convenzione. La Pro Loco, facente capo all’UNPLI (Unione Naz. Pro Loco Italiane), può garantire l’applicazione della convenzione Unpli-Siae se parte integrante o capofila nella stesura del programma delle manifestazioni alle quali si può applicare la convenzione. Nel caso specifico, il calendario delle manifestazioni dell’estate mercoglianese è stato sempre preventivamente stilato, senza che la Pro Loco fosse interpellata minimamente a contribuire con idee e progetti. Per anni, quindi, essa ha svolto le funzioni di “strumento” utile solo (?) ad alleggerire non di poco le spese del bilancio comunale, senza mai avere voce in capitolo.
Si vuole chiarire che la Coldiretti ha volontariamente smesso di usufruire dei locali, pertanto “l’obbligo di consentirne l’accesso” non è stato in alcun modo mai violato dalla Pro Loco. Noi siamo aperti a tutti e lo saremo certamente anche con gli amici della Coldiretti. Non abbiamo mai escluso, anche quando, e mi riferisco all’ultimo periodo, siamo stati tagliati fuori da qualsiasi forma di collaborazione con tutte le altre associazioni del territorio.
In conclusione, nessuna polemica, semplicemente rimettiamo all’intelligenza della gente le migliori riflessioni in merito, convinti che il nostro impegno sarà più forte di prima… anche con un locale in meno!

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