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Cala il sipario su Castellarte. L’Associazione pensa al ventennale e rivolge un appello al pubblico

Cala il sipario su Castellarte. Tra incremento di pubblico regionale e successo di critica per gli artisti in programma, l’Associazione pensa già al ventennale e rivolge un appello al suo pubblico. La memorabile esibizione di Zibba & Almalibre ha sigillato il successo della XIX edizione di Castellarte Festival Internazionale di Artisti IN Strada, svoltosi dal 27 al 29 luglio a Capocastello, il borgo medievale di Mercogliano (Av). Il cantautore ligure (già con Eugenio Finardi, Bunna degli Africa Unite, Roy Paci e su Rai3 con Serena Dandini) ha saputo infatti coniugare impegno e ironia, in perfetta sintonia con lo spirito del più importante busker Festival del Centrosud che, infatti, da anni ha scelto di intitolare ogni edizione ad un tema sociale. Quest’anno era “Esodo, destinazione ignota”, un modo per parlare della fuga dei cervelli che, in Irpinia ma non solo, ha ormai assunto proporzioni inquietanti. Oltre 60.000 gli spettatori che hanno affollato le stradine e i vicoletti di Capocastello che, per tre notti magiche, è diventato il grande palcoscenico diffuso per il nouveau cirque, la musica, il teatro civile. Ricchissimo il programma che, sul versante musicale ha visto, oltre al già citato Zibba anche: il dj iberico Lord Sassafras, i Camillorè alfieri pugliesi del teatro-canzone, la pirotecnica marching band toscana Fantomatik Orchestra, l’hard folk mattacchione e toscanaccio dei Matti delle Giuncaie, il sound brasileiro dei Quebradeira, le pulsazioni giamaicane dei Roots Defender, il jazz d’antan dei Dixie & co, la musica popolare di Anima Nova, il rockabilly scatenato di Billly Cerch & The rock’n’roll cornflakes, il folk cantutorale e contemporaneo dei Makàrdia, l’elettronica di Hotel Garni. L’arte circense, da sempre caratterizzante Castellarte, ha visto esibizioni d’eccezione incentrate sulle acrobazie aeree. Naso per aria perciò per seguire le evoluzioni dei mille oggetti maneggiati da Dino Lampa (italiano naturalizzato tedesco), del “diablo” di DJuggledy (giocoliere tedesco pazzo per il reggae), dei muscoli d’acciaio degli acrobati volanti Dare d’Art, Circo Puntino e Circo Activo, Circo Pitanga e Five Quarte Trio. Tra i pochi con i piedi sulla terra ma con un naso rosso e tanti palloncini il clown Popov Kaponsky e, nella sezione Teatro, le magnifiche performances di Co.C.I.S. con “1980 cronaca tragicomica di un anno” di e con Paolo Capozzo, regia di Gianni Di Nardo e CG Teatro con “Voglio ancora sparare a un aquilone” scritto e diretto da Gaetano Battista e magistralmente interpretato da Clif Imperato. Ottimo riscontro anche per le iniziative “collaterali” al programma artistico: lo yoga al tramonto con il M° Michelangelo Melchionna; le mostre fotografiche di Antonio Bergamino e Francesco Chiorazzi; la mostra sul brigantaggio di Edoardo Spagnuolo; i Salotti delle idee di Piueconomia.it; le botteghe artigiane curate da Animarte e le Aree del Gusto con i fratelli Grieco dell’Osteria I Santi di Mercogliano, l’installazione video di Uànm Web Tv di Antonello Carbone e company. Media partner della kermesse è stato il Gruppo Lunaset Campania. A questo punto, l’Associazione già guarda al ventennale e chiede ai suoi affezionati di rovistare in cassetti e hard disk per trovare foto e video da utilizzare per la pubblicazione celebrativa di questi primi, esaltanti, vent’anni di Castellarte.

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