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Vertenza Centro Commerciale, nota congiunta dei capigruppo consiliari Pd e Pdl: “Decidete allora, e una volta per tutte fate bene, fate presto!”

Nel nostro Comune, è bene che si sappia, la legge non si applica semplicemente ma la si esegue come se fosse uno spartito, con precisione chirurgica, quasi maniacale, raffigurando impedimenti normativi anche laddove in realtà non ve ne sono; e tutto questo perché si possa sempre e comunque affermare che tutto a Mercogliano, compreso l’ultimo malinconico e solitario basolo che salterà in viale San Modestino, è irrimediabilmente intriso di legalità.

Questo concetto è il succo di quanto è emerso a seguito di una faticosa ed estenuante interpretazione di una serie di messaggi criptici e contorti che il Sindaco, Rag. CARULLO, ha voluto lanciare in occasione di un intervista rilasciata ad un emittente locale riguardo alla nota vicenda del Centro Commerciale di Torrette.

Non manca la volontà di consentire l’attuazione di cotanto ambizioso progetto, sostiene il Primo cittadino, anzi di quella ve n’è a iosa, il problema è la “legge”, che va rispettata perché chi intende investire e rischiare di proprio, creando nuove opportunità di sviluppo, non può pretendere che tutto venga fatto in fretta e quindi in spregio della legalità.

Cosicché se il gruppo ABATE ha davvero a cuore il progetto e ha intenzione di concretizzarlo attraverso lo strumento dell’Accordo di Programma, non solo deve ritirarsi dal giudizio instaurato presso il Tar, ma deve necessariamente dare l’abbrivio a tale procedura depositando una apposita istanza al protocollo del Comune visto che, siccome la forma è sostanza – è bene che si sappia anche questo – al nostro Primo Cittadino è invisa qualsiasi manifestazione di illegalità.

Sia chiaro, non vi è nulla di più lontano dalla realtà di quanto sostiene il rag. CARULLO.

Prescindendo dall’uso improprio che egli fa del concetto di legalità, le norme che regolano l’Accordo di Programma da noi proposto in Consiglio non richiedono affatto che la procedura debba essere obbligatoriamente attivata su istanza del soggetto privato; anzi, a voler precisare, è vero esattamente il contrario

L’art 12 della L.R. 16/2004 prevede la possibilità per gli enti pubblici locali di ricorrere allo strumento dell’accordo di programma “per la definizione e l’esecuzione”, tra l’altro, “di opere pubbliche o di interesse pubblico, anche di iniziativa privata”.

Siccome “l’approvazione dell’accordo equivale a dichiarazione di pubblica utilità” e tenuto conto che l’art. 5, co. 4 del regolamento di attuazione, nel disciplinare l’avvio del procedimento, parla espressamente di “amministrazione procedente”, appare alquanto singolare che il Sindaco del Comune di Mercogliano voglia demandare ad un privato l’onere di qualificare un progetto, già ampiamente noto all’Amministrazione, quale intervento di pubblico interesse.

La legalità, svuotata del suo significato originario, assume in questo caso il valore di mero espediente, di pura mistificazione, di artificio finalizzato a nascondere le deficienze e l’incapacità di operare di un’Amministrazione priva di una visione, di un progetto che sia in grado di garantire lo sviluppo e il benessere della nostra comunità.

In un momento in cui l’intero Paese ha conquistato piena consapevolezza circa il ruolo svolto dall’eccessiva burocrazia nell’impedire il prosperare delle iniziative economiche che hanno bisogno di accelerare i tempi per poter competere e operare in maniera compiuta ed efficace, a Mercogliano ci si prodiga per escogitare finti impedimenti di natura giudiziaria insieme, giusto per non farci mancare nulla, a nuovi orpelli tecnico-burocratici e feticci protocollari in grado di rallentare iniziative imprenditoriali di rilevante importanza per l’intera città.

Auspichiamo a questo punto che il clamore che la vicenda ha assunto in questi giorni aiuti l’Amministrazione a superare questi falsi impedimenti e ad imboccare, in tempi rapidi, la strada che abbiamo segnalato in Consiglio Comunale per garantire alla Comunità un investimento che di questi tempi sarebbe una follia impedire e ostacolare.

Decidete allora, e una volta per tutte fate bene, fate presto!

I capigruppo consiliari

Pasquale FERRARO e Nicola SAMPIETRO

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