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Opposizione dal Prefetto chiede diffida di Carullo, Sampietro e Ferraro: “Mortificato ancora una volta il rispetto della legalità”

consiglio comunale 22 ottobreL’opposizione consiliare in Prefettura per chiedere la diffida del sindaco Carullo per il mancato rispetto dei tempi di convocazione del consiglio comunale. Alla base dell’iniziativa la decisione del sindaco di fissare la data del civico consesso il prossimo 18 novembre, ovvero 41 giorni dopo la richiesta delle minoranze, datata 8 ottobre, a fronte dei 20 giorni massimi previsti dalla normativa. A farsi promotori della protesta dinanzi al Prefetto Umberto Guidato, i consiglieri dei gruppi «PdL – Patto per Mercogliano» Nicola Sampietro, Vittorio D’Alessio, Carmine Matarazzo, Antonio Buonaiuto, Ranieri Marinelli e «Libera Mercogliano» Pasquale Ferraro. Le opposizioni chiedono, quindi, la convocazione del parlamentino cittadino entro il 28 ottobre con un unico punto all’ordine del giorno «Sostegno e rilancio del sistema turistico del territorio di Mercogliano. Discussione e determinazioni». L’obiettivo delle opposizioni, da cui resta escluso il capogruppo di «Centrosinistra Mercogliano» Andrea Mongillo «con cui non c’è nessuna interazione dato che si è autoescluso da qualunque tipo di ragionamento» è quello di mettere sul tavolo di discussione il tema turismo a tutto tondo per valorizzare la città e il territorio circostante «dalla questione Funicolare alla gestione della Montagna e delle opere pubbliche fino alla promozione del centro storico e delle risorse enogastronomiche e ambientali – aggiunge Ferraro –. Intendiamo aprire un ragionamento mirato al rilancio del turismo a Mercogliano ecco perché vogliamo un civico consesso monotematico e non allargato ad altri argomenti come invece è stato fatto». Sia lo Statuto del Comune di Mercogliano, sia il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali prevedono, infatti, la convocazione del consiglio entro i 20 giorni successivi alla richiesta: «la mancata convocazione del Consiglio nei tempi previsti, costituisce una ennesima mortificazione e violazione dei diritti dell’assemblea stabiliti dalla legge e dallo statuto dell’Ente. Siamo alle solite, non riusciamo ad aprire un dibattito proficuo né ad avere rispetto dei ruoli e dei rapporti umani e istituzionali», aggiunge Sampietro. «Un fatto gravissimo che riflette il senso del rispetto della legalità sbandierato dal primo cittadino che – conclude Ferraro – ricopre anche la carica di Presidente del Consiglio Comunale accentrando su se stesso sia il ruolo esecutivo che quello di controllo. Inoltre, non è accettabile strumentalizzare la festività dei morti come scusa per far slittare di quasi un mese la data di convocazione così come prevista dalle norme di riferimento».

 

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