Summit in Prefettura questa mattina per fare il punto della situazione e definire in quali zone, a partire da domani, proseguire le ricerche di Gianluigi Russo dopo la bonifica di oltre 115 ettari di montagna. Dopo dieci giorni di perlustrazioni a tappeto, nessuna traccia del giovane sparito da casa lo scorso 18 ottobre. Si escluderebbe, quindi, che il giovane si trovi a Montevergine e si fa così sempre più forte l’ipotesi del suo allontanamento a bordo di un’auto su cui sarebbe salito nel punto in cui si interrompe il percorso tracciato dalle unità cinofile ovvero al bivio di Campomaggiore tra la strada che porta ai ripetitori televisivi e quella che conduce alla base Nato dismessa, punto in cui è stata ritrovata la sua vettura chiusa dall’esterno. A dare la svolta probabilmente saranno gli esiti delle perizie sul personal computer e dei tabulati telefonici, specie nel caso in cui si tratti di allontanamento volontario. Il computer del giovane, infatti, è nelle mani degli investigatori mentre il cellulare è rimasto in casa inaccessibile per i familiari dato che è protetto dal codice pin, inserito da lui stesso e di cui nessun’altro è a conoscenza. Dati attendibili arriveranno così dallo studio dei tabulati telefonici chiesti al gestore Vodafone per risalire alle ultime chiamate e gli ultimi messaggi effettuati e ricevuti dallo smartphone bianco. In particolare si attende di sapere a chi appartiene l’ultimo numero comparso sul display a cui il giovane non ha risposto poiché come afferma la madre non conosceva il numero. Nessun elemento interessante è, invece, emerso dalle analisi effettuate all’interno dell’auto che, portata presso la Caserma dei Carabinieri di Mercogliano per i rilievi del caso, può già essere ritirata dal padre Rocco. La camera di Gianluigi è, invece, sotto sequestro da parte delle autorità giudiziarie per ulteriori verifiche e accertamenti. Sulla sua scrivania si notano libri di vario tipo, un vecchio diario scolastico, una stampante, le casse per la musica e delle cuffie bianche. A terra in un angolo dei bilancieri e dei pesi per allenarsi e altri ancora libri appoggiati sulla poltrona. Due letti anche se in quella stanza, semplice e molto ordinata, dormiva da solo. Ma, mentre si susseguono segnalazioni di avvistamenti e successive smentite, il giallo del 25enne riservato e tranquillo con la passione per lo sport e l’informatica, diventa sempre più intricato. Smentita, intanto, dai familiari anche l’ultima indiscrezione diffusa secondo cui il giovane sarebbe uscito di casa con alcune centinaia di euro nel portafogli: «non aveva denaro con sé, alcuni risparmi che custodiva in camera sua sono rimasti intatti nel cassetto – afferma la madre Anna sempre più provata dall’assenza inspiegabile del figlio -. Non importa cosa sia successo, Gigi chiamaci per dire che stai bene, torna a casa». Ieri, oltre alle centinaia di visitatori giunti al Santuario di Mamma Schiavone, decine di volontari si sono recati tra i boschi per dare un contributo alle ricerche rese più difficoltose dalla nebbia delle prime ore della giornata. Raddoppiati gli sforzi anche dalle forze dell’ordine tra Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Soccorso Alpino e Speleologico, Misericordia e Protezione Civile che stanno tentando di mettere insieme i tanti piccoli pezzi di un puzzle che al momento rimane incompleto e non spiega in alcun modo il perché Gianluigi sia andato via senza dire nulla ai genitori.