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Vertenza Eldo, i lavoratori chiedono altri sei mesi di cassa integrazione in deroga associata alla mobilità volontaria

eldo prefetturaAltri sei mesi di cassa integrazione in deroga associata alla mobilità volontaria. E’ questa la richiesta dei 18 ex dipendenti della Eldo SpA al termine dell’atteso incontro in Prefettura di ieri sera con il sindaco Massimiliano Carullo e il Capo di Gabinetto Ester Fedullo in rappresentanza del Prefetto Umberto Guidato. Assente, invece , sia la proprietà della struttura che i rappresentanti dell’azienda. La richiesta avanzata è di guadagnare almeno un altro semestre di cassa integrazione in deroga per scongiurare l’imminente inizio della mobilità che, salvo interventi, scatterà a partire dal prossimo 1 gennaio. I lavoratori confidano quindi in un supporto da parte della Regione Campania che dovrà esprimersi circa la possibilità di copertura finanziaria delle mensilità integrative per il periodo richiesto di almeno sei mesi. Disponibile l’ente prefettizio a sollecitare Palazzo Santa Lucia affinché la questione possa andare a buon fine dato che l’azienda ha già firmato l’accordo preliminare con i sindacati. «Mi dispiace di non avere ancora una volta di fronte degli interlocutori – afferma il primo cittadino Carullo – nonostante i solleciti e le comunicazioni ai proprietari nessuno si è presentato per dare risposte a questi ragazzi. Per questo sarò presente in Regione al tavolo di discussione con l’assessore Nappi al fine di garantire loro ancora un emolumento dignitoso». Lo scorso 12 dicembre, intanto, I’azienda e le sigle sindacali hanno firmato l’accordo, già presentato in Regione, che prevede la proroga di altri sei mesi di sussidio associato alla mobilità volontaria previa copertura finanziaria. «Speriamo che la nostra richiesta venga presto accolta – interviene Antonio De Nardo rappresentante sindacale dell’Ugl – in questo modo anche le aziende interessate ad assumerci avranno sgravi importanti». I lavoratori, dopo aver incassato la disponibilità di Comune e Prefettura rimangono, quindi, in attesa del responso dell’ente regionale: «ci auguriamo di avere risposte positive per Natale – affermano a margine del tavolo di discussione – abbiamo bisogno di rassicurazioni sul nostro futuro, molti di noi hanno famiglie in difficoltà». Ed è polemica per l’assenza sia della proprietà della struttura che del curatore fallimentare Pennarola l’unico, insieme ai titolari aziendali, che «può dare risposte precise circa le intenzioni dell’azienda riguardo la cessione degli altri punti vendita campani e capire se tra quelli in dismissione c’è anche quello di Mercogliano». Per i 18 dipendenti dell’azienda di Orta di Atella il futuro, quindi, è ancora incerto in vista dell’avvicinarsi del 31 dicembre, data in cui, allo stato dei fatti, scatterà la procedura di mobilità e la fine della cassa integrazione a zero ore. «Se il proprietario della struttura Alaia fosse stato presente avremmo potuto discutere di possibili assunzioni nei nuovi punti vendita – commentano i lavoratori – dato che nessuno ci ha mai coinvolto in questo discorso». Rimane però aperta la possibilità di coinvolgimento nell’ampliamento del Centro Commerciale di Torrette di proprietà del Gruppo Abate: «questa porta naturalmente rimane sempre aperta – aggiunge Carullo – ma occorre tener presente che per la conclusione dei lavori bisognerà aspettare oltre un anno». Al momento, nessun’altra trattativa è in corso per l’acquisizione della licenza del megastore dell’elettronica chiuso senza alcun preavviso per dipendenti e acquirenti dallo scorso mese di maggio.

 

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