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Comunicazione scientifica, al Crom Don Tonino Palmese: “Non esiste nessuna isola felice, ma no ad allarmismi apocalittici”

Pubblicato in data: 28/2/2014 alle ore:07:30 • Categoria: AttualitàStampa Articolo

crom don tonino (3) «Non esiste nessuna isola felice ma l’Irpinia potrebbe esserlo data la cultura e l’impegno scientifico sul territorio». Don Tonino Palmese intervenuto ieri mattina al Centro Ricerche Oncologiche di Mercogliano sul delicato tema della «Comunicazione in ambito sanitario». Al centro della sua discussione il labile steccato che separa la semplicità dei concetti comunicati e il rischio correlato all’eccessiva semplificazione: «non c’è nessun nesso scientificamente provato che lega l’aumento dei tumori all’affossamento dei rifiuti, quello che occorre fare adesso, per rimediare al disastro compiuto dalle ecomafie, non è il semplice allarmismo ma un monitoraggio costante e cosciente del territorio da parte di Chiesa, Istituzioni e cittadini». La Terra dei Fuochi, avvelenata dai rifiuti tossici, ma anche la Valle del Sabato ammalata dai veleni dell’Isochimica e il legame con l’alto tasso di patologie tumorali al centro del dibattito: «c’è stata una grande semplificazione della realtà che ha trasformato la denuncia in affermazione – spiega il referente regionale di “Libera” – occorre un approccio oggettivo per avere una corretta terapia di guarigione. Non dovevamo aspettare il pentito Schiavone per alzare l’attenzione su questo disastro ambientale dato che le cosche lucravano sui rifiuti già vent’anni fa, un segnale d’allarme mai colto né dalla politica né dalla società civile. La comunità scientifica ha prestato il fianco ad una versione apocalittica della vicenda mentre occorre una seria riflessione su quello che sta accadendo». Salvaguardia della natura tra stili di vita e comportamento, è questo, infatti, il focus della lezione del teologo intervenuto nel corso del Master di II livello dedicato a laureati, dirigenti aziendali e direttori di strutture complesse realizzato dal Crom-Pascale del Direttore Generale Antonio Pedicini che sottolinea come il caso della Terra dei Fuochi sia «solo la punta di un iceberg creato da collusione, ignoranza, ignavia e criminalità che si può sconfiggere solo con un vero impegno sociale e un nuovo senso civico altrimenti queste saranno solo lamentele a vuoto». Insomma Scienza e Chiesa sulla stessa lunghezza d’onda in nome di un cambiamento delle coscienze che possa diventare spinta per una più veritiera visione della realtà: «Per definizione la scienza è il dubbio – aggiunge Pedicini -, noi lavoriamo per smentire o provare le ipotesi ma è nostro dovere discutere anche della capacità stessa di comunicare e capire come la nostra percezione della realtà è vissuta dall’esterno». Il riferimento è proprio al ruolo della comunicazione e di una corretta e precisa informazione: «abbiamo nelle nostre mani la grande responsabilità di una divulgazione completa dei molteplici significati e punti di vista che un messaggio contiene». Il nesso tra malati oncologici e residenza all’interno delle aree rosse, oggetto dello screening sanitario volto a evidenziare dati numerici precisi, non è infatti scientificamente provato poiché legato ad un’esposizione cronica a sostanze cancerogene e non acuta, come ad esempio potrebbe essere quella a radiazioni atomiche che conducono alla morte in brevissimo tempo e quindi facilmente correlabili: «Ciò non vuol dire buttare acqua sul fuoco – continua Don Tonino –, ma la denuncia deve sempre essere accompagnata da dati certi altrimenti finiamo nell’apocalittico. Solo una comunicazione etica può sostenere un vero cambiamento, l’allarmismo non ci porta da nessuna parte». Di qui l’appello alle Istituzioni e agli enti locali poiché «le mafie non sono le uniche responsabili ma lo è anche il disinteresse generale. Ognuno deve fare la propria parte nel vigilare costantemente su aziende e comportamenti» e al ruolo della Chiesa che «come Magistero deve salvaguardare il creato in onore della vita dell’uomo, due facce della stessa medaglia. Non c’è più nessuna terra felice, il mondo è stato trasformato in una discarica».
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