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Sfiducia Carullo, i 5 dissidenti della Maggioranza attaccano: “Intollerabile azione amministrativa, dimissioni atto dovuto per rispetto dei cittadini”. FOTO

Pubblicato in data: 22/2/2014 alle ore:15:16 • Categoria: PoliticaStampa Articolo

Conferenza dissidenti 5
Di seguito gli interventi dei 5 ex membri della Maggioranza Carullo durante la conferenza stampa di questa mattina.

Fabio Evangelista: «Siamo qui per spiegare le motivazioni di una scelta che ci ha portato ad un gesto lacerante e doloroso, non è stato facile, portiamo nel cuore un peso tremendo. Ma abbiamo ritenuto necessario badare di più alle esigenze del popolo che alle nostre. Ognuno deve esprimere quello che sente per questo non ci sarà un unico intervento, non ci appartiene lo stile piagnisteo. Per cominciare non posso non sgomberare il campo da alcune sciocchezze che ho sentito raccontare: di cene che avremmo fatto il giorno prima quando è un anno che cerchiamo confronto che ci viene rifiutato; l’incontro con il notaio Pesiri è avvenuto alle 18.30 e non all’1.30 di notte quando siamo con la nostra famiglia. Questa scelta è stata compiuta dignitosamente dato che non avevamo nulla da nascondere visto che le dimissioni sono state protocollate il giorno dopo. Solo fesserie poco dignitose verso le persone. Sul tradimento del mandato elettorale rispondo che si parla di “tradimento” è quando una persona fa scelte diverse rispetto a quelle in base alle quali è stata eletta, quando si cambia casacca. Noi abbiamo praticato ben altro: il gesto più dignitoso sono le dimissioni, siamo andati a casa dando ai cittadini la possibilità di decidere il futuro. Nessun ricatto per evitare la sfiducia. Parlano per noi le nostre storie di famiglia  fatte di rispetto e lealtà. Non consento a nessuno di definirci in questa maniera, abbiamo rimesso il mandato ai cittadini: non ci sentiamo più complici di questo immobilismo, di fare campagna elettorale perenne da 4 anni, l’unica strada mastra della democrazia è lo strumento delle dimissioni, unico percorso corretto è passare per i cittadini, siamo uomini liberi, non abbiamo padroni. Nessuno ci farà ricatti. Abbiamo rinunciato al potere e alle indennità, potevamo tranquillamente rimanere nelle nostre posizioni con ricattucci “se vuoi che restiamo…” ma noi non siamo in vendita, altri scopi non ce ne sono. Scelta limpida e lineare, così i cittadini nel giro di due due mesi hanno facoltà di decidere se ritengono di essere stati amministrati bene lo rivoteranno, altrimenti voteranno l’alternativa politica. Noi diciamo no alla concezione padronale della politica. Mi hanno ferito i termini utilizzati che non appartengono alla cultura democratica, quando non si può uscire dal gruppo. Chi lo ha fatto una volta lo rifarà sì, se non c’è rispetto, non abbiamo necessità di ricoprire per forza un ruolo politico».

Remigio Censullo: «Carullo ha pronunciato termini che non hanno a che vedere con la democrazia di un paese “il mio popolo, il mio paese…”. In politica non c’è amicizia, se non fuori da Palazzo di Città, in politica ci devono essere programmi condivisi e azioni amministrative concrete. Il cambiamento si era reso necessario, l’ex sindaco parla come se lui solo fosse stato eletto dal popolo, ma tutti lo siamo stati. Quando si vocifera di manovre poco chiare, occorre dire che il Tuel disciplina la modalità con cui abbiamo agito, nelle facoltà che la legge ci consente. Siamo gli unici ad aver garantito a Mercogliano un ponte per l’Europa e una speranza per Mercogliano».

Francesco Crisci: «C’è amarezza nel rassegnare le dimissioni. Dopo un percorso iniziato insieme nel 2000, romperlo è stato sofferente, un sentimento condiviso anche da altre persone attualmente presenti nella coalizione di Carullo. Persone che hanno condiviso gran parte delle nostre problematiche ma che all’ultimo momento hanno deciso di fare un passo indietro. ma per noi era diventato impossibile continuare con un accentratore di potere proiettato solo al consenso elettorale. Ne è un esempio la sua conferenza di qualche giorno fa, fatta su modello personale e non per la città. Qui l’unico doppio traditore è lui, che ha tradito una prima volta il paese perché ha bloccato la comunità per 4 anni solo per fini elettorali, la seconda sfruttando la carica di sindaco come trampolino per altri lidi politici. Ciò che è stato fatto negli ultimi anni parla chiaro, con le deleghe ai consiglieri si è liberato scorrettamente di problemi spinosi. Ad esempio nei miei confronti, nel 2007 con sindaco Saccardo sono riuscito ad accaparrarmi un bando per le rotatorie di via Serroni appaltato nel 2010, e per i marciapiedi di via Partenio e via Vaccaro. Tutto ciò è stato bloccato dalla Regione ma grazie ai miei sforzi negli ultimi mesi sono riuscito a ripristinarlo. Dall’ultima sua conferenza sembra sia frutto del suo sacco. Le firme alle linee programmatiche, tra l’altro inserite su richiesta dell’opposizione, sono naturali dato che elencano quel poco fatto da noi in questi anni. Infine, nelle ultime settimane l’ex sindaco ha analizzato bilancio comunale con un dipendente comunale da presentare, chiuso in una stanza. Inaccettabile. Tutte spese di bilancio messe in politiche sociali e non in manutenzione strade o immobili comunali, arrivati in condizioni pietose, inoltre non ha mai voluto fare bandi ma ha sempre optato per assegnazioni fatte di volta in volta senza alcuna trasparenza. Carullo è quanto mai inadeguato e incompetente per ricoprire il ruolo di sindaco di Mercogliano».

Gaetano Corrado: «Non avrei mai considerato di chiudere così la mia esperienza amministrativa. Ma qualcuno ha considerato l’amministrazione solo e unicamente come una cosa personale, pensando che la sua volontà e le sue decisioni fossero di tutti. Cerimonie, targhe e funerali non sostituiscono una valida operazione amministrativa  capace di migliorare le condizioni di questo paese. La sua conferenza è stata solo un monologo nonostante fosse accompagnato da molti altri. Invece di dire “mi sento ancora sindaco, avrebbe fatto bene a spiegare i motivi validi a supporto. Di contenuto solo poche parole: tradito e traditori, ruolo di vittima che ha chiuso con il pianto la scena per raccogliere ulteriori consensi. Il traditore è uno solo: Carullo che ha mostrato il programma elettorale che doveva avere il rispetto di attuare e rispettare dopo l’elezione. Scelta sofferta, onesta, coerente e meditata, spero non tardiva che spero che i cittadini possano premiare. Il politico che lascia una poltrona lo fa solo per occuparne due, noi invece abbiamo lasciato perché non c’era impegno serio per i mercoglianesi».

Tommaso Saccardo: «C’è rammarico per espressioni violente e inappropriate pronunciate dall’ex sindaco, profondamente scorrette nei confronti di un atto di sfiducia che proviene dalla Maggioranza del consiglio comunale. Una decisione che proviene non da un atto morale o una categoria politica negativa come si vuol far credere, ma una scelta politica fatta nell’interesse dei cittadini. La sfiducia, strumento dell’articolo 141 del Tuel per contrastare abusi ed inerzie, che dovrebbe essere noto a tutti, deriva da un profondo disagio vissuto da tutti, e non solo tra noi 5, un grave deficit di democrazia e una mancanza di dialogo che nel tempo ha logorato l’armonia di un gruppo unito nel decennio precedente. La conseguenza, purtroppo per i cittadini, ha portato ad una inefficiente e inefficace azione amministrativa e ad un immobilismo deleterio per Mercogliano. Siamo stati capaci di realizzare rispetto al programma del 2010 poco o nulla e ci assumiamo le nostre responsabilità come consiglieri di Maggioranza. Siamo in un paese fermo per diversi motivi. Tutti i tentativi di cambiare lo stallo sono stati vani, questa è azione forte è stata fatta nell’interesse di Mercogliano dato che le decisioni venivano prese in stanze inaccessibili senza trasparenza e legalità che devono essere comportamenti e non solo semplici enunciazioni. L’ ex sindaco non solo non ha unito un popolo ma non è riuscito nemmeno a tenere insieme una maggioranza compatta da decenni. Dobbiamo condividere basi, questo è il punto di partenza per un profondo cambiamento».

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