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Petizione popolare contro l’utilizzo di pesticidi e pratiche irregolari per proteggere i castagneti: l’impegno dell’associazione “Mercogliano Smartcity”

Pubblicato in data: 25/5/2014 alle ore:14:57 • Categoria: AttualitàStampa Articolo

castagneL’associazione “Mercogliano Smart City” in campo per sensibilizzare i cittadini nei confronti della tutela ambientale. “Sono spesso gli interventi quotidiani a difesa del patrimonio ambientale che caratterizzano l’idea e la pratica di governo di un territorio – spiega l’Associazione -. Chi conosce l’Irpinia sa che la castagna costituisce per questo territorio non soltanto un elemento di identità ma anche una risorsa economica importante soprattutto in un periodo socio-economico così difficile come questo che stiamo affrontando in questi anni”. E proprio per questo l’associazione Mercogliano Smart City nell’arco degli anni ha cercato – attraverso incontri, iniziative ed eventi – di proporre un modello virtuoso basato su una corretta gestione del territorio, sostenuta da un’impronta biologica, una diversa concezione del ciclo dei rifiuti, e un approccio alternativo alla mobilità e agli stili di vita. “L’impegno profuso ci ha consentito di produrre azioni concrete che di fatto hanno catalizzato l’attenzione politica su temi nodali, altrimenti colpevolmente abbandonati all’oblio. Questo ci inorgoglisce ma allo stesso tempo ci responsabilizza e ci fa credere che la nostra opera possa essere necessaria. In questi giorni infatti, abbiamo promosso una petizione popolare che vuole spingere le autorità locali a svolgere una concreta e capillare attività di controllo che disciplini l’utilizzo di pesticidi, sorvegliando i tempi e le modalità di abbruciamento dei residui vegetali derivanti dalla potatura degli alberi, così da evitare pratiche irregolari che potrebbero essere. L’iniziativa sta avendo una adesione tale che ha permesso in tempi rapidissimi di produrre, insieme alla amministrazione comunale della città, un documento in forma di avviso pubblico che vieta di fatto l’utilizzo di pesticidi ed antigrittogamici da utilizzare nei castagneti locali. L’intento è quello dare il via ad un piano di intervento basato sulla lotta biologica, prevedendo l’introduzione sul territorio locale dell’imenottero Torymus sinensis Kamijo, antagonista naturale del cinipide. Tale pratica, già ampiamente utilizzata in diverse regioni d’Italia colpite precedentemente dal cinipide, ad oggi è l’unica azione concreta ed efficace per debellare il fenomeno di infestazione. “Condurre questa battaglia, di grande importanza per la difesa del patrimonio ambientale e per l’economia del territorio irpino, è necessario – sottolinea l’associazione “Mercogliano Smart City” – se si spera di poter conseguire gli stessi positivi risultati già raggiunti in altre realtà locali dove è stata condotta. Siamo convinti che la castanicoltura possa rappresentare una risorsa di grande rilievo e ciò non solo per l’interesse economico connesso alla produzione del legno e del frutto, ma anche per il ruolo svolto dal castagno nel modellare il paesaggio rurale, nel mantenimento e nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Il rilancio della coltivazione del castagno può e deve essere legato, alla diffusione di un nuovo modello di  sviluppo locale delle aree rurali che può vedere nella coltura e nella cultura del castagno il  motivo di caratterizzazione e di valorizzazione dell’identità territoriale”.

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Una Risposta »

  1. C’erano sei alveari nel terreno che possiedo, c’erano. Le api sono tutte morte. Non uso nessun tipo di pesticida ma non è bastato. Se individui senza scrupoli continuano a violare la legge degli uomini e della natura non c’è speranza per nessuno. Se gli appezzamenti posseduti fossero dei luoghi ermeticamente isolati non avrei niente da ridire a chi utilizze queste pratiche di morte ma visto che l’aria è di tutti gli esseri viventi dobbiamo combattere con forza contro chi viola la libertà e la salute altrui.

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