Questa mattina è stata scoperta alla presenza del vescovo la lapide commemorativa dedicata alla memoria di Mons. Vincenzo Carbone, scomparso il febbraio scorso. Don Giuseppe Iasso ha voluto onorare la memoria di Mons. Carbone con una lapide posta al lato della chiesa dell’Annunziata di Mercogliano. La lapide è stata scoperta da una delle nipoti presenti alla cerimonia presenziata dal Vescovo di Avellino Mons. Francesco Marino e dal Vice sindaco della città di Mercogliano Angelo Izzo. Grande partecipazione di fedeli all’evento. Presenti anche gli assessori Sbrescia, Gesualdo e Di Nardo insieme alle autorità militari della città. Prima di scoprire la lapide c’è stata la messa nella parrocchia dell’annunziata. Nato nel 1920 ed ordinato sacerdote il 27 giugno 1943 presso il Santuario di Montevergine (Av), era Professore di Teologia dog- matica presso il Seminario Regionale dell’Alto Lazio a Viterbo quando il 3 settembre 1959 mons. Pericle Felici lo convocava urgentemente a Roma per comunicargli che Papa Giovanni XXIII voleva dargli l’incarico di collaborare nella Segreteria Generale del Concilio Ecumenico Vaticano II. Si stabilì quindi a Roma presso una sorella che abitava nel territorio della nostra Parrocchia e da allora quotidianamente celebrava la S. Messa in questo nostro Santuario che ha amato e servito con generosa dedizione, diventan- do un devotissimo della Madonna delle Grazie. Davvero una bella figura sacerdotale: gli incarichi di grande prestigio che i Papi gli hanno conferito venivano custoditi in uno stile di vita umile e riser- vato ma sempre cordiale e disponibile verso i fedeli. Molti lo hanno conosciuto ed apprezzato come Confessore e Padre Spirituale; quando nacque la pastorale matrimoniale, fu lui a tenere qui in par- rocchia i primi corsi di catechesi per i fidanzati in preparazione al Matrimonio. Ma la maggior parte della sua giornata era a servizio del Concilio Vaticano II, in particolare: addetto alla Segreteria Generale per la preparazione del Concilio; segretario della Sottocommissione per il Regolamento del Concilio e segretario del Tribunale amministrativo che esaminava i problemi e le controver- sie riguardanti le procedure. Concluso il Concilio pensava e deside- rava tornare ad insegnare Teologia, ma Papa Paolo VI lo volle nominare Archivista ufficiale dei documenti del Vaticano II dando- gli anche l’incarico della pubblicazione degli Atti. Fu archivista per 35 anni fino a quando, nel 2000, tutto il materiale confluì nell’Archivio Segreto Vaticano. Tornò il sogno di lasciare Roma, ormai non più per insegnare ma per tornare nella sua amata terra. Giovanni Paolo II non si volle privare della sua preziosa collaborazione e gli chiese di rimanere a Roma come Consultore del Pontificio Consiglio per i testi Legislativi; Consultore della Congregazione per le cause dei Santi e Canonico della Basilica di S. Pietro. Ancora una volta Monsignore obbedì prontamente alla volontà del Santo Padre fino a consumare tutte le sue forze al servizio generoso e fedele alla Chiesa senza mai abbandonare il servizio in Parrocchia. Qui non faceva vanto dei suoi titoli ma per tutti era il caro don Vincenzo sempre pronto e disponibile per chi ne avesse bisogno.“L’amministrazione comunale partecipa con plauso a Don Giuseppe Iasso per la lapide che affida alla storia ed all’orgoglio dei cittadini di Mercogliano la memoria di Monsignor Vincenzo Carbone, – esordisce nel suo breve intervento il vice sindaco – sacerdote che ha dato lustro alla famiglia e alla chiesa. Personalità dotata di un alta dignità sacerdotale , trasparente sotto il velo di benevola accondiscendenza verso tutti. Nonostante i suoi importanti impegni ha sempre conservato un immutato amore per il suo paese ed il desiderio di trascorrere a Mercogliano, presso la sua casa paterna. Monsignor Carbone ci ha lasciato un esempio di coerenza e di dedizione ai principi cristiani”.
