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Clinica Montevergine, tra nuovo Cda e progetti futuri di ricerca e formazione

montevergineLa Clinica Montevergine di Mercogliano tra nuovo Cda e progetti futuri di ricerca e formazione all’ombra delle recenti minacce di morte indirizzate al dottor Gaetano Mottola, tra gli azionisti di maggioranza della struttura. «Siamo fiduciosi che si accerterà la verità dei fatti attraverso le indagini in corso da parte della Procura della Repubblica e della Magistratura – dichiara il presidente della Casa di Cura, avvocato Paolo Iannone -. Certo ci sono controversie rispetto alla proprietà che potrebbero influire su questi episodi che vanno distinti dall’ottimo stato della Clinica». Siglata, infatti, l’intesa con l’Università Federico II di Napoli per l’istituzione di un primo dottorato di ricerca, che coinvolgerà anche i dipartimenti scientifici di Lovanio in Belgio, di Berna e del San Raffaele di Milano, per il quale sono previste 3 borse di studio per i ricercatori reclutati con bando internazionale. La clinica assicurerà un finanziamento di 1 milione di euro per 5 anni: «Amplieremo le prestazioni garantendo tempi di attesa brevi e indici di risultato in linea con gli standard nazionali – interviene l’ad Vincenzo De Luca – entro dicembre 2015 la Montevergine prevede di raggiungere l’adempimento di tutte le 11 best practices applicabili». All’orizzonte anche un accordo con il Centro Ricerche Oncologiche di Mercogliano e lo sviluppo di un sistema di gestione del rischio clinico. L’azienda a gennaio ha subito una variazione del Cda dopo l’acquisto delle azioni di Malzoni (30%) comprate per il 15% da Gaetano Mottola che ha raggiunto così il 48% e per il restante 15% dal gruppo di medici Spidalieri, Tesorio e Rossi. Una riorganizzazione che non escluderebbe ripercussioni occupazionali per i 270 dipendenti: «al momento – chiarisce Iannone – non si parla in alcun modo di esternalizzazioni di servizi, qualunque azione intrapresa sarà solo nell’ottica di una migliore funzionalizzazione della struttura». Un riassetto basato su una sola parola d’ordine secondo il direttore sanitario Vittorio Mancaniello: «semplificazione, con 5 raggruppamenti medici che offrono assistenza in autonomia». Soddisfatto anche il responsabile della cardiologia invasiva di Emodinamica Tullio Tesorio: «la qualità e l’appropriatezza del singolo trattamento nascono dall’essere aderenti alle linee guida internazionali ed è ciò che ci proponiamo di fare».

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