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PD verso le regionali, ieri incontro a Mercogliano con l’On. Valentina Paris. Foto servizio

DAR_2151Si è discusso delle regionali sponda PD nel pomeriggio di ieri al centro sociale Campanello. L’incontro organizzato dal locale circolo “Terra e libertà” ha visto la presenza dell’On Valemntina Paris e della presidente provinciale del partito democratico Roberta Santaniello. Ad introdurre i lavori è stato Bruno Gambardella che ha sottolineato la necessità di avviare un percorso congressuale all’insegna del rinnovamento, poi l’intervento dei due giovani esponenti, Alessandro Graziano e Michele Scibelli, che hanno spiegato il perché della loro adesione al Pd. Presente anche vanni Chieffo del Gal Partenio.  Questo l’intervento di Graziano che da poci mesi ha aderito al partito di via tagliamento: “Non sono più abituato a parlare in pubblico. I motivi di questo mio imbarazzo sono da ricondurre a due questioni: sono 9 anni che non sottoscrivo una tessera di partito e, di conseguenza, dagli stessi anni non partecipo ad una assemblea di partito. La mia esperienza di militanza precedente era nei Verdi (l’unica mia altra esperienza). La seconda questione è dovuta al fatto che in questo paese, da diversi anni, la politica preferisce respirare l’aria viziata delle stanze chiuse piuttosto che la salubre aria di spazi aperti e partecipati. “I partiti sono la democrazia che si organizza”, diceva Togliatti. In questo particolare momento storica, a mio avviso, c’è bisogno del partito. Partito inteso come spazio democratico dove maturano proposte concrete e condivise, spazio democratico in cui si forma la classe dirigente. Oggi proprio nel Partito Democratico ho riscontrato una propensione verso il ripristino di questi importanti valori politici. La mia adesione nasce proprio da questa esigenza, esigenza di percorsi condivisi. In questi anni non mi sono mai sottratto alla vita politica del mio paese, al contrario, ho cercato con ostinazione di parteciparvi. Mi sono però reso conto che la mia posizione stava sfociando in un pericoloso personalismo, a tratti autoreferenziale. Nonostante la mia buona volontà, inoltre, diventava sempre più difficile mettere in rete questa mia esperienza anche con il vicinissimo capoluogo. Ho aderito al Partito Democratico perché sono convinto che nonostante le difficoltà e le criticità che si incontrano, dal livello nazionale fino al livello territoriale, il PD è ancora l’unico luogo capace, attraverso una dialettica interna vivace e, non di rado, conflittuale, di elaborare proposte che sappiano mettere al centro i bisogni dei cittadini. La mia adesione convinta al Partito Democratico si alimenta con la speranza di una Mercogliano migliorata attraverso un’azione amministrativa che colleghi il nostro paese ad una filiera istituzionale, dall’Europa alla provincia, che possa sdoganare la dimensione “strapaesana” che oggi Mercogliano ha e che non gli appartiene più; quella dimensione che ha accumulato il distacco tra quello che dovevamo essere e ciò che, ahimè, siamo diventati. Io non mi rassegno all’idea di Mercogliano come periferia di Avellino, o addirittura di Napoli. Nella scorsa tornata elettorale il PD e l’associazione di cui facevo parte, consci del fatto che la politica organizzata fosse completamente assente o incapace di garantire un normale confronto dialettico tra schieramenti alternativi, hanno presentato delle linee programmatiche accolte solo da uno dei candidati alla carica di sindaco. Gli altri, evidentemente, erano impegnati a coltivare la propria alterità e la propria ortodossia ideologica o a coltivare e implementare modelli, prassi e obiettivi che non avevamo condiviso nemmeno precedentemente.  Ora, per ciò che mi riguarda, consapevole della natura civica e persino plurale di questa amministrazione, sono pronto ad incalzarla con proposte concrete e con la dichiarata speranza di contribuire in maniera attiva al miglioramento della qualità della vita del nostro amato paese. Senza pregiudizi ma anche senza sconti. Oltre a celebrale il tesseramento, questa serata segna il passo anche alla imminente campagna elettorale per le regionali. In questa fase storica di disagio sociale crescente, non possono essere considerate elezioni come le altre. La regione Campania, se governata da forze di centrosinistra, saprà garantire una ripartenza necessaria ed esiziale. Mentre a livello nazionale alcuni tipi di alleanze sono politico-funzionali per portare avanti delle riforme, non è di poco conto considerare alleanze più pertinenti al nostro campo d’azione per poter sancire una distinta e concreta azione politica decisiva soprattutto per le zone interne, le stesse che il  tecnicismo economico delle destre ha contribuito a desertificare ed isolare. Insomma solo un programma fortemente caratterizzato da un input riformista e innovativo può garantire ancora una speranza, se non una certezza, di crescita per tanti giovani che, come me, non vogliono accettare l’idea di una politica fallita e fallimentare che allontana le persone perbene”.DAR_2163 DAR_2169 DAR_2160 DAR_2167 DAR_2152

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