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Polo formativo di via Matteotti, “procedura illegittima”: ricorso al Tar di Salerno

tar salernoPolo formativo di via Matteotti: c’è il ricorso al Tar. Prosegue a colpi di carte bollate l’iter relativo all’assegnazione dei lavori di «Valorizzazione, riorganizzazione ed integrazione dei percorsi nello spazio urbano attraverso azioni di qualità finalizzate allo sviluppo sostenibile economico e sociale» che avrebbe dovuto dare vita alla realizzazione di un nuovo centro formativo a Mercogliano. A presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale di Salerno, rispetto al bando pubblicato il 30 giugno scorso e scaduto il 9 agosto, il Consorzio stabile di imprese «Infratech» con sede a Napoli risultato non vincitore del bando insieme all’impresa singola «Edil Domus srl» di Giugliano in Campania. Ad aggiudicarsi i lavori, invece, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per un importo complessivo di 2.859.984,70 euro sulla base dei Fondi Por Campania FESR 2007/2013, l’associazione temporanea di imprese con capogruppo la «ATI Base House srl» con sede a Montemiletto. I lavori, la cui durata è fissata in 196 giorni, comprendono oltre la realizzazione della struttura dedicata alla formazione, anche la riqualificazione delle aeree a verde, la viabilità, i sottoservizi e il rifacimento dei marciapiedi di una zona periferica della città. Alla base della contestazione avanzata dal Consorzio la valutazione effettuata dalla commissione di gara riguardo il criterio che richiedeva tecnologie e materiali innovativi in grado di migliorare il comportamento sismico della struttura del polo formativo. A tale elemento fu attribuita la valutazione di  0 punti su 15 e di fatto fu bocciata la proposta migliorativa offerta che prevedeva la realizzazione di una struttura ex novo in acciaio che, secondo il consorzio, avrebbe portato diversi vantaggi tra cui l’annullamento dei costi di gestione e manutenzione da parte dell’amministrazione comunale. La commissione di gara, presieduta dall’ingegnere Morisco dell’Utc e da altri due membri, indicava la scarsa efficacia dell’acciaio in zone sismiche e la non innovatività del progetto. Conseguentemente si è proceduto alla definizione della graduatoria tecnica dei tre partecipanti e all’aggiudicazione definitiva, in data 5 dicembre 2014, a favore dell’associazione temporanea d’impresa che offriva un ribasso d’asta dell’ 1,2 %. Di qui la richiesta di accesso agli atti da parte del consorzio stabile e la conseguente decisione di adire alle vie legali, notificando in data  5 gennaio, al sindaco Massimiliano Carullo e al dirigente dell’ufficio tecnico l’avvio del ricorso al Tar contro l’aggiudicazione definitiva della gara in nome di una presunta illegittimità nella valutazione tecnica assegnata.

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