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Incontro razzismo in comune, la nota di una mediatrice culturale

IMG_0831Questa mattina, presso la sala consiliare del Comune di Mercogliano (AV) si è svolto un incontro tra la comunità locale, rappresentata dagli anziani che frequentano il Centro Sociale Campanello e da alcuni studenti della scuola Media di Mercogliano Guido Dorso, e i richiedenti asilo ospiti presso i centri di accoglienza presenti sul territorio, alla presenza del Sindaco di Mercogliano, di diverse figure professionali e di Sua Eccellenza il Prefetto di Avellino.
I rifugiati dei centri hanno accolto con entusiasmo l’invito e partecipato con la massima attenzione al dibattito, i cui argomenti chiave sono stati l’integrazione e gli sforzi che le istituzioni stanno facendo per realizzarla.
Paradossalmente, l’evento stesso e le vicissitudini che si sono susseguite, hanno evidenziato come tali sforzi siano e restino mera formalità, tentativi approssimativi e improvvisati che non centrano l’obiettivo perché mancano di contenuto. Quando un membro di una libera associazione di cittadini volontari che lavora spontaneamente con i questi ragazzi da ben 5 mesi ha provato a far luce anche sugli aspetti problematici che l’integrazione comporta, sulle difficoltà che i richiedenti asilo hanno incontrato, sulle forti resistenze della comunità locale e smascherare le ipocrisie, provando a scuotere le coscienze, è stato prontamente e brutalmente zittito dalla giornalista che anziché occuparsi di mediare il dibattito come ci si sarebbe aspettato da una professionista, ha preferito ergersi a paladina della formalità e dell’apparenza, non volendo guastare la gioiosa atmosfera. Si è detto che quella non era la ”sede adatta alle polemiche”, ma informare e far luce su alcune situazioni non necessariamente vuol dire polemizzare o puntare il dito, e negare la parola ad un cittadino, quando poi sono così poche le occasioni per confrontarsi in maniera diretta con chi ci rappresenta, non è certo un bell’esempio di democrazia, soprattutto in presenza di persone che fuggono dalla fame, dai conflitti e dall’orrore delle dittature dove persino i diritti più elementari vengono negati.
Da settembre dello scorso anno, lavoro fianco a fianco con alcuni richiedenti asilo presenti sul territorio di Avellino, non per loro, ma accanto a loro, condividendo bene, rabbia, dubbi, ansie e abissi di paure impossibili da comprendere…cooperando nella difficile eppur tanto semplice impresa delle relazioni umane. Grazie ai miei ragazzi, ogni giorno scopro un mio limite, una mia debolezza ed ogni giorno diventa per me una sfida, più le forze iniziano a mancare, più aumentano la voglia e il coraggio di andare oltre.
Un’amministrazione che non accetta le critiche, che non si guarda indietro, che non riconosce con umiltà le proprie debolezze, ha fallito, perché non ha voglia di andare oltre… oltre la superficialità, oltre le copertine, oltre i ridicoli salotti delle TV locali.
Alessandra Matarazzo
mediatrice culturale
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