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Montevergine in fiamme, Carullo: “Una ferita per il territorio, pronti a reagire”

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«Una grave ferita nei confronti della Madonna e della natura nella serata del venerdì santo», con queste parole l’Abate di Montevergine, Padre Riccardo Guariglia e il sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo, hanno commentato il devastante incendio che ha colpito la parte bassa del monte Partenio nella notte tra venerdì e sabato Santo tra via Cerreta e contrada Bagnoli. «Un nuovo oltraggio alla montagna chiaramente di origine dolosa date le condizioni climatiche – dichiara il primo cittadino -. Un’offesa per il territorio ma soprattutto un pericolo viste le ampie dimensioni dell’incendio contenute solo grazie al pronto intervento e al lavoro incessante dei Vigili del Fuoco che hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme ed evitare così che il rogo potesse raggiungere anche le abitazioni». Ma l’Amministrazione è già pronta ad accogliere i turisti che vorranno venire a trascorrere oggi la Pasqua e domani la Pasquetta: «le forze dell’ordine e le nostre nuove guardie ambientali, che di notte non fanno servizio poiché sono tutti volontari – spiega il sindaco -, da oggi sono presenti sul territorio e daranno quotidianamente il loro contributo affinché questi attentati alla natura non si verifichino più». Appena terminato, infatti, il corso per la formazione di 70 guardie ambientali che pochi giorni fa hanno conseguito il patentino di vigili della montagna e che da oggi andranno a fare da supporto alle forze dell’ordine nelle diverse attività di controllo delle zone boschive. Inoltre a partire dal prossimo mese di giugno saranno in funzione anche le 30 telecamere di sicurezza dislocate sia in paese che nelle strade secondarie fino alla stazione della Funicolare e davanti al Santuario: «Aspettiamo solo il collaudo tecnico da parte del Ministero dell’interno – conclude Carullo –. Le telecamere, comprese le tre collocate a Montevergine, consentiranno di tenere costantemente sottocontrollo la zona per cui contiamo di coinvolgere anche la Questura». Dunque, un nuovo sconcertante episodio dopo quello che si verificò nella notte tra il 12 e il 13 dicembre scorso che distrusse ettari di bosco nella parte alta della montagna nella zona alle spalle del Santuario di Mamma Schiavona. Un fatto che scuote la città e l’intera provincia in un momento particolare segnato dai lavori di restyling del Santuario e dalla rimessa in funzione della Funicolare prevista per l’estate:
«Un’azione ancor più grave perché questa montagna è dedicata alla Madonna – sottolinea l’Abate –. Un deplorevole attacco alla natura che ci fa riflettere sull’importanza che la natura deve avere nella nostra vita».
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