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Iannace e Caracciolo, chiesti 8 anni per inchiesta Welfare: a settembre la sentenza

iannaceOtto anni di reclusione per Francesco Caracciolo e Carlo Iannace, nove in tutto le condanne richieste nell’ambito dell’inchiesta Welfare aperta nel 2011 dalla Procura di Avellino su un giro di operazioni di chirurgia estetica spacciati, secondo l’accusa, come interventi oncologici per i quali l’Azienda avrebbe incassato rimborsi non dovuti e i medici i relativi premi di produttività e una serie di falsi ricoveri in day hospital.
Questo il risultato della lunga requisitoria dei pm assegnatari della maxi inchiesta che cinque anni fa travolse medici, dirigenti, infermieri e pazienti dell’ospedale “Moscati”. Un’inchiesta corroborata da oltre 700 testimonianze e circa 10mila cartelle cliniche acquisite dagli inquirenti.
I sostituti procuratori Teresa Venezia e Roberto Patscot, assistiti in udienza dal procuratore capo Rosario Cantelmo, hanno chiesto otto anni di reclusione per Francesco Caracciolo, ex primario di chirurgia della Città Ospedaliera e otto anni anche per Carlo Iannace, coordinatore del centro multidisciplinare di senologia del “Moscati” e oggi candidato per le elezioni regionali di fine maggio nella lista “De Luca Presidente”. La sentenza è prevista per settembre. Sono arrivate le prescrizioni invece per Vincenzo Castaldo e Maria Giannitti, rispettivamente direttore sanitario dell’ospedale e direttrice del presidio.

Iannace, che sostiene la sua estraneità ai fatti, intanto si dice sereno e fiducioso nell’operato degli inquirenti.
«Sono certo di riuscire a dimostrare l’infondatezza delle accuse che mi vengono mosse. Da uomo e da professionista posso affermare di aver sempre operato esclusivamente nell’interesse dei pazienti e dell’azienda».

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