Furto “Gratta e Vinci”, Vigile Urbano condannato a un anno di reclusione
Pubblicato in data: 13/6/2015 alle ore:09:05 • Categoria: Cronaca • Stampa ArticoloE’ andata bene al 50enne vigile urbano, autore a più riprese del furto di una serie di Gratta e Vinci ad un tabacchi nel centro di Mercogliano. Infatti alla lettura della sentenza da parte del giudice c’è stata soddisfazione anche perchè la sentenza poteva essere molto più severa: R.V. è stato condannato ad un anno di reclusione, pena sospesa, e al pagamento di una previsionale di duemila euro al titolare del tabacchi. Per l’accusa il vigile avrebbe rubato circa 180 blocchetti di gratta e vinci per un valore totale di cinquantamila euro. Per la difesa il danno è stato molto minore tanto che in un primo momento c’è stato il tentavo di patteggiamento con il tabaccaio con un assegno di ventimila euro gia compilato e mostrato al giudice. Ma la parte lesa ha rifiutato e quindi si è proceduto con l’udienza presieduta dal giudice Vincenzo Landolfi. Il vigile è stato incastrato dalle telecamere a circuito chiuso, installate in gran segreto dal titolare del tabacchi dopo aver riscontrato in più volte l’ammanco di biglietti. Solo pochi giorni fa c’è stato l’arresto del 50enne in quanto è stato colto fragranza di reato dalle immagine delle telecamere con la divisa da agente di polizia municipale. Condanna a tre anni e pagamento di una multa di cinquecento euro, questa la richiesta del pubblico ministero Carmela Angiuoni sottolineando come aggravante quello che il reato era stato commesso da un vigile urbano in servizio. Per quanto riguarda la difesa, affidata all’avvocato Nello Pizza, ha ammesso di poco da dire sul furto, in quanto l’imputato aveva confessato il furto ma accentrato la sua arringa sulle attenuanti da condergli. Infatti l’avvocato ha incentrato il suo discorso sul fatto che non ci si trovava ad un furto per scopo di lucro ma ad un furto che è sintomo di sofferenza di una patologia legata al vizio del gioco d’azzardo. Poi pizza ha fatto leva anche sul fatto di non infierire su chi era stato già stato sospeso da servizio e che rischia il licenziamento. In ultimo ha sottolineato l’avvocato della difesa che dal primo momento l’atteggiamento dell’imputato è stato collaborativo consegnando un blocchetto di gratta e vinci non usato e ammettendo le proprie responsabilità manifestando un sincero pentimento. L’Appello della difesa è stato accolto dal giudice che ha comminato la pena minima prevista ed ha anche disposto la revoca degli arresti domiciliari. Sintomo della paura alla lettura della sentenza ci sono stati abbracci e baci.