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Expo 2015, l’ingegnere mercoglianese Arturo Iasso: “Grande soddisfazione completare i lavori”

iasso«Pensavamo di non farcela e invece è stata una bella soddisfazione contribuire in maniera determinante al completamento dei lavori per l’Expo di Milano, un’occasione che difficilmente ricapiterà», con queste parole l’ingegnere mercoglianese Arturo Iasso commenta i faticosi mesi di lavoro al cantiere dell’esposizione mondiale più grande mai realizzata in Italia. L’equipe della «Italferr» di Ferrovie dello Stato, di cui Iasso fa parte, è subentrata per volontà del commissario anticorruzione Raffaele Cantone, dopo gli scandali che hanno coinvolto le società aggiudicatarie dei lavori e ha così preso le redini dell’immenso cantiere bloccato meno di un anno fa da un’inchiesta giudiziaria dagli effetti dirompenti. Furono otto gli arresti eccellenti della Procura di Milano che, di fatto, paralizzarono Expo sgominando quella che venne definita «la cupola degli appalti». «Dati i forti ritardi pensavamo di non riuscire per tempo a completare i lavori – prosegue l’ingegnere, nipote di Don Giuseppe Iasso, parroco della Chiesa dell’Annunziata di Mercogliano -. Siamo arrivati a luglio e ci siamo trovati di fronte a situazioni particolari e indagini in corso. Ma ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo seguito tutti gli interventi di piastra in aggiunta ad altre opere di architettura di servizio nonché le fondazioni per diversi Paesi su cui poi hanno costruito i propri padiglioni».
Di qui il via a una corsa contro il tempo per rendere agibili 52 padiglioni autonomi e nove cluster dedicati alle varie zone del mondo. Ritmi serrati per il team formato da trenta persone tra ingegneri, architetti, geometri, avvocati e diversi tecnici impegnati nella direzione dei lavori che hanno coinvolto in media cinque mila operai al giorno: «Il grosso dei lavori è stato concluso – racconta Iasso – oramai mancano solo piccoli dettagli. Davvero una grande soddisfazione dato che solo venti giorni fa pensavamo di non farcela e invece siamo andati avanti concludendo entro il 1 maggio ma continuando a lavorare per completare il tutto anche di notte. Quello che dovevamo fare, lo abbiamo fatto». Parole piene di orgoglio ed entusiasmo quelle dell’ingegnere mercoglianese che sottolinea anche la valenza del grande evento: «Per quello che ho potuto constatare di persona, l’Expo è un successo – aggiunge -. A giudicare dalla cospicua affluenza giornaliera rappresenta davvero un’occasione per quanti hanno deciso di parteciparvi e mi riferisco anche al padiglione Irpinia della cui realizzazione però non ce ne siamo occupati noi».
Expo 2015 è stato definito come il luogo dove incontrare il mondo contemporaneamente attraverso un’esposizione universale dedicata al tema del cibo, un’occasione per incontrare in Italia 140 nazioni con il proprio bagaglio fatto di tradizioni, di storia, di cultura ma anche di idee e di progresso: «Il padiglione della nostra Irpinia si trova in una bella posizione centrale proprio nelle vicinanze di Palazzo Italia e dall’Albero della Vita – prosegue -. Ho trovato interessanti i monitor che proiettano i nostri bellissimi paesaggi. Una notevole attrazione perché il sito è visitatissimo anche perché l’Irpinia è una delle poche province ad avere un padiglione tutto suo». La maggior parte delle presenze, infatti, è dedicata a regioni o nazioni: «Il che significa che non siamo piccoli per andare da soli – conclude -, anzi abbiamo tutte le carte in regola per essere protagonisti di questa grande sfida su cui l’Italia intera ha puntato».
FdL
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