Indagine socio-criminologica dell’Università di Napoli sul territorio cittadino, presentato ieri il progetto al Comune
Pubblicato in data: 1/7/2015 alle ore:10:30 • Categoria: Attualità, Comune • Stampa ArticoloUn’indagine socio-criminologica estesa sul territorio cittadino con speciale riferimento alle zone interessate da una maggiore esposizione di disagio sociale. La Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con i ricercatori, la sociologa Rosanna D’Urso e il criminologo clinico Emanuele Esposito, hanno ieri pomeriggio presentato nella sala consiliare il “Progetto di ricerca-azione sui territori a rischio di devianza e disagio sociale, un’indagine criminologica sul campo” che avrà un prologo, nel mese di ottobre, con la presentazione dei risultati. «Le politiche sociali sono nel cuore della nostra amministrazione – ha introdotto i lavori il sindaco Massimiliano Carullo – e nelle scuole abbiamo dato vita ad una rete tra i discenti per recepire le problematiche sociali e oggi rappresentano un elemento pregnante, come azione preventiva. Mercogliano non è un’isola felice, ma rappresenta la buona Campania nella raccolta differenziata e in altri settori».
Un progetto in connubio con la rivista online “Diritto&GiustiziaMinorile.it” ed il patrocino del Comune con l’Assessorato guidato da Assunta Napolitano. «Un’iniziativa lodevole, ringrazio il sindaco ed il Comune – afferma l’avvocato Mario Covelli, esperto di diritto minorile della Facoltà di Giurisprudenza -. Il Tribunale dei Minori avrebbe meno lavoro se ci fosse prevenzione sul territorio a favore dei minorenni. Se vogliamo che i minori non entrano in questo circuito penale, con tutti i danni che ne conseguono, è importante fare prevenzione e attuare politiche sociali sul territorio individuando le insidie e le zone di disagio. Posso attestare che le provenienza da questa zona di casi trattati dal Tribunale dei minori sono minimi, fatti marginali. Zone, come quella di Mercogliano, rappresentano la buona Campania. Napoli e Caserta invece rappresentano due grosse realtà problematiche».
Ad illustrare le modalità dell’indagine, la ricercatrice Rosanna D’Urso: «i questionari saranno somministrati in forma anonima ai ragazzi di età compresa dai 14 ai 25 anni. Un’indagine che punta a monitorare il concetto sociale familiare sul territorio». «Da parte nostra c’è la piena condivisione di questo progetto-ricerca – dichiara il dottore Emanuele Esposito, già direttore della Casa minorile di Napoli –. Studieremo questo fenomeno perché ci interessa capire che cosa avviene veramente nelle piccole comunità e quanto della cultura mafiosa o di illegalità va a penetrare nelle nuove generazioni. Oggi non siamo preoccupati che si spara in strada, ma la qualità della contaminazione mafiosa che penetra nelle nuove generazioni. Questo è l’aspetto che vogliamo cogliere per studiare quanto incide questa problematicità nei nostri giovani. Una buona comunità locale è quella che riesce a sviluppare la prevenzione». Le conclusioni affidate all’assessore al Contenzioso, Assunta Napolitano:«ho sposato con entusiasmo questo progetto della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli per evidenziare non solo l’isola felice che Mercogliano rappresenta per la quotidianità dei nostri giovani, ma il fatto stesso che la città possa assurgere a fiore all’occhiello non solo della Campania ma anche dell’Irpinia».