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A due anni dalla scomparsa è buio pesto sulle sorti di Gianluigi Russo

gianluigi russoE’ ancora buio pesto sulle sorti di Gianluigi Russo, il giovane scomparso da Mercogliano esattamente due anni fa. «La speranza di ritrovarlo è sempre nei nostri cuori, Gianluigi è un pensiero incessante e la sua immagine è costantemente presente sulla pagina istituzionale del Comune», parole colme di fiducia quelle del sindaco Massimiliano Carullo estremamente speranzoso rispetto alle sorti del ragazzo di Torelli. «Le brutte notizie probabilmente sarebbero già arrivate, solo qualche settimana fa ho incontrato il papà Rocco – racconta il primo cittadino – e ho colto anche in lui un sorriso di speranza. Accanto a lui c’è il sentimento di affetto di un’intera comunità, se il figlio sta bene siamo tutti felici». Quello che più volte i familiari hanno chiesto a Gigi, di far sapere loro che sta bene, ovunque lui sia, è però rimasta una richiesta inascoltata. Nessuna parola, nessun cenno in due anni da parte del ragazzo che potesse tranquillizzare i parenti rispetto alle sue condizioni. Nessuna svolta nemmeno sul fronte delle indagini delle forze dell’ordine che hanno lavorato costantemente in ogni direzione setacciando la vita privata di Gigi, descritto dai familiari come un giovane timido e riservato dedito al lavoro e alla palestra, con pochi amici e che passava le serate in casa leggendo libri oppure al pc. Il fascicolo di Gianluigi è, dunque, ancora aperto ma c’è massimo riserbo sull’evolversi della vicenda. Da quel lontano 18 ottobre 2013 ancora nessuna luce sulla misteriosa scomparsa nonostante l’interessamento sul caso delle telecamere nazionali di «Chi l’ha visto?» e de «I Fatti Vostri» che avrebbero potuto aiutare a rintracciare il giovane qualora qualcuno lo avesse notato dopo aver appreso del caso alla televisione. Alcuni mesi fa, furono anche valutate inquietanti ipotesi avanzate dai familiari stessi riguardo a possibili collegamenti della sua sparizione con sette sataniche o di arruolamenti nella legione straniera spinto dal miraggio di facili guadagni, come ipotizzato dal padre Rocco. Ad inquietare maggiormente i familiari fu il ritrovamento sul suo computer, setacciato da un esperto informatico che ha consegnato quanto ricavato ai Carabinieri di Avellino, della fotografia dell’Abbazia di Montevergine ma anche di collegamenti a siti a contenuto satanico che uniti alla sua passione per la matematica e la fisica quantistica hanno fatto pensare ad un interessamento all’esoterico. Fatti inquietanti che aprirebbero nuove piste ma anche a ulteriori dubbi circa l’effettivo legame con la sparizione.
Intanto di Gianluigi, oggi 27enne, non si hanno più notizie da quando uscì di casa in tuta, senza portare con sé cellulare, documenti e soldi, allontanandosi con la sua auto nel primo pomeriggio dicendo di andare a fare un giro. Quel giorno aveva il solito appuntamento in palestra, dove non è mai arrivato e poi quattro giorni dopo la sua Hyundai fu ritrovata davanti al cancello dell’ex Base Nato di Campomaggiore, zona che non conosceva. Ma di Gigi più nessuna traccia.
Ad oggi l’ipotesi più accreditata rimane quella dell’allontanamento volontario con il probabile coinvolgimento di almeno un’altra persona come aveva fatto supporre il comportamento delle unità cinofile e dei cani molecolari impegnati nelle ricerche. Nulla è emerso nemmeno dalle lunghe ed estenuanti ricerche che hanno coperto l’intera montagna fino ad arrivare ai canali fluviali di Mugnano del Cardinale, né dalle indagini private di un investigatore e di un grafologo. E così a due anni dalla scomparsa si continua a sperare di rivedere un giorno Gigi tornare a casa, così all’improvviso, così come è sparito.
FdL

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