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Al Crom diagnosi precoce e cure personalizzate per una più efficace terapia contro il cancro. Normanno: “Allunghiamo la vita del malato”

nicola normannoDiagnosi precoce e cure personalizzate per una più efficace terapia contro il cancro: questo l’obiettivo del Crom di Mercogliano. «Un lavoro di ricerca traslazionale che ha un’immediata ricaduta sul paziente, si tratta di medicina personalizzata che dà la possibilità di individuare la neoplasia e lo specifico farmaco da associare in relazione al bersaglio molecolare rilevato, ciò significa allungare la vita del malato». A parlare è il dottor Nicola Normanno, direttore S.C . di Biologia Cellulare e Bioterapie nonché direttore del Dipartimento di Ricerca dell’Istituto Pascale di Napoli e responsabile del programma di ricerca di «Caratterizzazione molecolare delle neoplasie e sviluppo di strategie terapeutiche innovative» presso i laboratori di Farmacogenomica del CROM dove presto sarà possibile procedere direttamente all’accettazione dei prelievi di sangue.
Il fulcro della ricerca,e dei metodi già applicati, è il passaggio dal trattamento indiscriminatoa quello personalizzato: «Lavoriamo al limite tra nuove scoperte e applicazione sul paziente. Da oltre un anno per la diagnostica nei tumori utilizziamo il servizio di biopsia liquida che consente di isolare dal sangue il DNA dato che, in alcuni casi, non si ha a disposizione il tessuto tumorale», afferma l’oncologo che, dopo diversi anni all’estero, da otto porta avanti il programma di diagnostica molecolare dell’Istituto Pascale di Napoli. L’applicazione di tale metodologia è divenuta ora un approccio generale: in altre parole ciò permette di seguire l’evoluzione molecolare del tumore e di conseguenza modificare la terapia farmacologia eallungare la vita al paziente. In pratica si ampliano e velocizzano i risultati ottenuti fino ad oggi con l’analisi dei markers tumorali che, per uno screening completo, richiedevano prima tempi lunghi e costi elevati: «Questa metodica è in grado di evidenziare oltre 500 mutazioni in una singola analisi – spiega -. Ad esempio, nel 75% dei casi di tumore del polmone c’è una mutazione che consente una terapia personalizzata». Naturalmente proprio perché si tratta di terapie personalizzate, ognuna è efficace in una percentuale limitata dei pazienti ma la sfida in atto è ampliare sempre più il raggio di azione: «In tutte le neoplasie sono stati individuati sottogruppi di pazienti che – spiega – possono usufruire di terapie personalizzate per cui l’obiettivo è sempre lo stesso:trovare la mutazione driver, cioè quella responsabile della crescita del tumore e colpirla con un farmaco specifico».
Passi in avanti che però non procedono parallelamente agli investimenti del Governo nazionale. «Tuttavia – continua. Normanno – grazie al supporto della Regione Campania e del management del Pascale, siamo riusciti a diventare in questi anni il centro maggiore di ricerca farmacogenetica sul cancro attirando pazienti dal Nord e dall’estero».
Invocata, ancora una volta, una mappatura dei tumori e una chiara classificazione delle sostanze tossiche riscontrate nel territorio per poter confrontare patologie e biomarcatori di rischio: «è una questione da affrontare in maniera tecnico- scientifica e non politica – conclude -. E’fondamentale conoscere le sostanze tossiche che, in contatto con la persona,potrebbero provocare il cancro dato che i dati epidemiologici evidenziano un’elevata frequenza di tumore anche in zone non considerate a rischio».
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