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Consiglio comunale di mattina, Poerio, Iandolo e Buonaiuto: “Scelta contro trasparenza democratica e rispetto della minoranza”

poerio iandolo buonaiuto“Quello che pensavamo è accaduto: nonostante la presa di posizione di tutta la minoranza del consiglio comunale che aveva richiesto pubblicamente di rinviare la seduta del 20 maggio 2015, convocata artatamente alle 9 del mattino, in spregio a una consolidata giurisprudenza in materia, per consentire ai consiglieri stessi di prendere quanto meno in esame i contenuti di un o.d.g. zeppo di argomenti per i quali occorreva, per un minimo di serietà, essere informati, il consiglio si è tenuto senza che il sindaco o un esponente della maggioranza abbia sentito il bisogno di rispondere alla nostra richiesta – affermano i capigruppo di minoranza Maddalena Poerio, Angelo Iandolo e Antonio Buonaiuto –. Ci rendiamo conto che i “numeri” sono dalla parte del Sig. Carullo; che nel gioco dialettico tra minoranza e maggioranza, egli può contare su una schiacciante maggioranza che gli consente di fare a meno della presenza della minoranza per decisioni anche importanti e decisive per la vita  della nostra città. Ma questo sul piano strettamente formale.
Ci sembra che il sig. Carullo abbia sempre sottolineato la necessità della trasparenza democratica, abbia sempre richiamato i principi sacrosanti della partecipazione a tutta la vita amministrativa del Comune. Ma amministrare correttamente non significa far quadrare stucchevolmente i “numeri”; significa informare, significa condividere, significa partecipare. La democrazia non è solo fatta di una serie di regole astratte, per quanto corrette, ma di passione, di studio, di competenza.
Ebbene era proprio questo il senso della nostra richiesta: quella di darci la possibilità di studiare gli atti e i contenuti da discutere perché potessimo dare il nostro contributo che è stato sempre contraddistinto da correttezza istituzionale, rispetto per le regole democratiche, competenza e mai animata da quello squallido urlare che sembra diventato il tratto distintivo della nostra democrazia malata. Siamo fermamente convinti che in democrazia non debbano prevalere i colpi di mano, sia pure camuffati da presunte necessità burocratiche. Le minoranze, oltreché essere garantite dalla Carta Costituzionale, sono una ricchezza, una risorsa fondamentale per una corretta interpretazione delle norme, per una discussione che non sia solo imporre ciò che è stato deciso senza provare il minimo bisogno di discuterne pubblicamente. La comunicazione, il confronto sono indispensabili per la vita e la tenuta democratiche di ogni comunità o realtà istituzionale”.

 

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