Si attendono i responsi dell’Asl dopo il ritrovamento nella pasta e lenticchie alla mensa scolastica di Torelli di un chiodo da parte di una bambina della seconda elementare. L’azienda sanitaria, con propri ispettori, ha effettuato prelievi per verificare la conformità del cibo. Sia presso il refettorio che il centro di cottura dai controlli effettuati pare che non sia emersa nessun’altra cosa attinente all’episodio accaduto. Il comune, con il sindaco Massimiliano Carullo, è in attesa di una nota dell’Asl per decidere poi i provvedimenti da adottare e se trasmettere anche un’informativa alle Autorità competenti.
L’episodio si è verificato nella sede distaccata di Torelli di Mercogliano dell’Istituto comprensivo Statale “Guido Dorso”. Il Comune, attraverso i competenti uffici, ha già proceduto ad inviare tre note, una alla ditta che fornisce i pasti per comunicarle l’avvio di un procedimento amministrativo, un’altra al dirigente scolastico dal quale ha ricevuto una relazione circostanziata ed infine all’Asl.
«Una vicenda gravissima» secondo Carlo Caramelli garante regionale del Tribunale dei diritti del cittadino e del malato che chiede controlli rigorosi e a tappeto sul servizio di refezione scolastica invitando i comuni e l’Asl ad innalzare la soglia di sorveglianza.
L’opposizione consiliare invece attacca: «adesso basta agli appalti con il massimo ribasso». E’ il capogruppo consiliare di minoranza Angelo Iandolo a lanciare l’affondo preannunciando di presentare, nel prossimo Consiglio comunale, un’interrogazione scritta al primo cittadino: «Specialmente quando si ha a che fare con la salute dei bambini non si possono fare della aggiudicazioni di gara al massimo ribasso – attacca il capogruppo Iandolo -. Questa pratica deve essere abolita e non deve essere più seguita dal Comune di Mercogliano. Noi ci siamo sempre battuti su questo anche in passato abbiamo fatto le nostre rimostranze riuscendo d intervenire parzialmente sui capitolati d’appalto di aggiudicazioni di queste gare. Ma evidentemente il problema è proprio questo del massimo ribasso che non consente di garantire la qualità che dovrebbe essere garantita in questi casi. Certamente qualcosa è mancato nella catena dei controlli e ci attendiamo dal Comune che assuma iniziative serie affinché questo non possa riaccadere. Meno male che la cosa si è conclusa solo con un grande spavento. Ci potevano essere delle conseguenze ben più gravi e di questo ci rallegriamo».
Anche per la capogruppo Maddalena Poerio qualcosa nella catena dei controlli non ha funzionato: «un episodio alquanto nebuloso e strano da chiarire visto che il cibo viene portato  in delle confezioni. Certo quando si fanno delle aggiudicazioni si deve stare accorti perché c’è il rischio che con un eccessivo ribasso si vada ad inficiare il livello qualitativo del servizio. Il problema del massimo ribasso si è verificato anche con l’appalto di aggiudicazione del servizio di gestione dell’impianto di pubblica illuminazione con la città che spesso è rimasta al buio».