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Scuola di via Amatucci, i genitori incalzano: “Il Comune ci convochi o andiamo in Procura”

«Dopo una settimana attendiamo ancora una risposta da parte del Comune, se entro lunedì non ci incontreranno andremo in Procura e non manderemo più i nostri figli in quella struttura», a parlare è la mamma di uno dei piccoli studenti del plesso di via Amatucci che si fa portavoce delle istanze rivolte all’ente da una folta delegazione di genitori tutti ansiosi di avere delucidazioni riguardo al futuro dell’edificio scolastico dopo la verifica di vulnerabilità effettuata anche sul plesso di via Acqua delle Noci. Tale studio, di fatto, ha attestato che entrambe le scuole sono staticamente idonee ma non verificate per il rischio sismico, cosa che ha fatto allarmare le famiglie dei piccoli alunni e le frange di minoranza che nelle scorse settimane avevano denunciato la questione. Dunque la richiesta rimane quella di delocalizzare la scuola in un’altra struttura adeguata dal punto di vista sismico: «Non ne chiediamo l’abbattimento – precisa – ma i nostri ragazzi non possono rimanere in un edificio che non è sismicamente garantito per cui chiediamo al capo dell’ufficio tecnico comunale e all’amministrazione di dirci quali strutture potranno ospitare i nostri figli». Di qui il sollecito rivolto all’ente di un incontro da fissare per la giornata di lunedì in possano avere una risposta ufficiale rispetto all’apertura o chiusura del plesso. Una settimana fa, infatti, si è tenuto l’incontro a Palazzo di Città tra i genitori, il sindaco Carullo, l’assessore ai Lavori Pubblici Modestino Gesualdo e il capo dell’Utc Vincenzo Morisco, al termine del quale l’ente si rese disponibile ad accogliere le istanze delle famiglie: «Ad oggi nessun riscontro – incalza la mamma -, aspettiamo che venga fissato questo nuovo incontro per avere una risposta precisa altrimenti ci rivolgeremo a chi di competenza e non manderemo più i nostri figli a scuola». Tra le proposte avanzate per spostare le sette classi quella di poter utilizzare fin da subito i locali del Centro Polivalente di Torelli: «Qualunque struttura per noi va bene, l’importante è che ne sia verificata la sicurezza sismica – aggiunge – l’ingegnere Morisco ci dica quale ritiene più idonea». Più volte l’assessore Gesualdo ha ribadito, sulla base della verifica fatta, che «la scuola può restare aperta» ma che «sarà valutata la richiesta giunta dai genitori insieme alla dirigente scolastica Tarantino». Inoltre, sulla base della recente normativa il Comune ha già incaricato l’Utc di redigere un progetto di adeguamento dell’edificio in quanto costruito prima del 2008, anno in cui entrò in vigore l’attuale Codice Sismico. Ma a preoccupare i genitori è, come si evince dalla documentazione, la cifra stimata pari a 2 milioni e 510mila euro necessaria per effettuare lavori di consolidamento su travi, pilastri e solai: «Anche se dovessero reperire i fondi comunque ci vorranno anni prima di vedere la scuola ultimata per cui – conclude – ci auguriamo che la situazione possa essere risolta diversamente e nel più breve tempo possibile a tutela dei nostri figli».

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