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Scuola via Amatucci, i genitori chiedono la delocalizzazione al Centro Polivalente. Gesualdo: “Valuteremo con la dirigente”

Delocalizzare la scuola di via Amatucci: questa è la richiesta avanzata dai genitori degli alunni e accolta dall’amministrazione comunale durante l’incontro di ieri sera a Palazzo di Città. «La scuola può restare aperta ma valuteremo insieme alla dirigente scolastica Tarantino la richiesta giunta dai genitori», queste le parole dell’assessore ai Lavori Pubblici Modestino Gesualdo che ieri sera ha incontrato, insieme al sindaco Carullo e al capo dell’Utc Morisco, un’animosa delegazione di genitori, oltre una cinquantina, degli studenti della scuola elementare e materna ansiosi di avere delucidazioni riguardo la verifica di vulnerabilità effettuata sui plessi di via Amatucci e via Acqua delle Noci. Tale analisi ha attestato che entrambe le scuole sono staticamente idonee ma non verificate per il rischio sismico, cosa che ha fatto allarmare le famiglie dei piccoli alunni e le frange di minoranza che nei giorni scorsi avevano denunciato la questione. «Aspettiamo risposte precise e un nuovo incontro in Comune entro una settimana altrimenti non manderemo più i nostri figli a scuola, qualcuno già da domani non entrerà in classe – afferma una mamma con toni accesi –, si potrebbero utilizzare subito i locali del Centro Polivalente di Torelli per spostare queste sette classi». «Qualsiasi edificio costruito prima del 2008, anno in cui è entrato in vigore l’attuale Codice Sismico, necessiterebbe di adeguamenti – spiega l’assessore -. L’ordinanza 3274 del 2004 del presidente del Consiglio dei Ministri e la successiva circolare 83283 de 4 novembre 2010 del Dipartimento della Protezione Civile affermano che, nel momento in cui le verifiche evidenziano la necessità di adeguamenti, gli enti preposti si devo attivare». In tal senso il Comune ha già da tempo incaricato l’Utc di redigere un progetto di adeguamento come sottolinea Gesualdo «ce ne stiamo occupando e in tempi stretti approveremo preliminare, definitivo ed esecutivo perché le scuole sono da sempre una delle priorità di questa Amministrazione». A preoccupare i genitori che invocano l’abbattimento del plesso di via Amatucci e l’inserimento dei lavori nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche, è, come si evince dalla documentazione, la cifra stimata per i lavori di consolidamento su travi, pilastri e solai pari a 2 milioni e 510mila euro: «costi elevati perché l’edificio si estende su due livelli per oltre 1500 mq – dice Gesualdo – in ogni caso nei prossimi giorni incontreremo nuovamente le famiglie per comunicare le decisioni prese dopo un’attenta valutazione».
Più tecnicamente l’edificio di via Amatucci presenta un periodo di ritorno minimo, ovvero il tempo entro il quale si deve attivare l’intervento che pone rimedio alla problematica a partire dalla verifica tecnica, pari a 4 anni mentre quello di via Acqua delle Noci di 56 anni: «L’indicatore della vita nominale residua è un dato probabilistico, tra quattro anni si riverificherà lo stato delle strutture e si valuterà nuovamente – spiega -. Le scuole sono state sempre al primo posto per l’Amministrazione la cui azione costante di manutenzione ha consentito di ben conservare gli immobili come affermato anche dal professore Marini».
Gesualdo, infine, aggiunge: «Fino ad oggi, lo Stato non ha mai elargito finanziamenti, quello che è stato realizzato, è stato possibile grazie ai Fondi Europei compresa la scuola di via Matteotti dove recentemente, nonostante alcuni imprevisti agli allacci, è stata allargata la strada di ingresso e realizzato il marciapiede per migliorarne accessibilità data la pendenza».

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