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Campo sportivo, la ditta Avitabile impugna la delibera di Giunta: “Atto illegittimo”

Pubblicato in data: 15/4/2017 alle ore:09:18 • Categoria: Attualità, CronacaStampa Articolo

Impugnata la delibera relativa alla rescissione del contratto di appalto per la realizzazione del campo sportivo. La Ditta «Avitabile Costruzioni sas» ha protocollato l’atto, relativo alla delibera di Giunta numero 49 dello scorso 15 marzo, con la quale l’ente del sindaco Carullo procedeva a rescindere i rapporti per la costruzione del campo sportivo comunale di via Ramiro Marcone la cui prima pietra fu posta nel lontano dicembre del 2009 per un progetto da 1,4 milioni di euro di cui 750 mila euro di esproprio alle Suore Benedettine e 650mila euro di lavori.

Fissata anche l’udienza presso il Tribunale di Avellino per il prossimo 3 maggio che dunque procede in parallelo rispetto al contenzioso avviato dal privato per risarcimento danni a causa del mancato utile relativo al completamento delle opere la cui prima udienza è fissata al 18 dicembre 2017. Secondo quanto espresso nella delibera in questione il Comune ha proceduto a rescindere il contratto per «grave inadempimento, grave irregolarità e grave ritardo» in quanto l’impresa «ha sospeso unilateralmente e deliberatamente tutti i lavori abbandonando il cantiere e causando abnormi ritardi». Ed inoltre «non è stato possibile superare, mediante accordo tra le parti, la situazione di stallo venutasi a creare, stante il comportamento dilatorio e ostruzionistico, ultimo, assunto dall’Impresa con la mancata consegna del cantiere all’Ente nonostante la stessa abbia inteso non proseguire i lavori richiedendo giudizialmente la risoluzione del contratto». Di qui anche la richiesta di risarcimento danni di 50mila euro. Parole respinte in toto dal privato che, come già aveva preannunciato è passato dalle parole ai fatti impugnando la delibera perché ritenuta «illegittima e diffamatoria» in quanto «nulla di quanto affermato dalla Giunta corrisponde a verità come testimonia tutta la relativa documentazione – afferma il direttore tecnico Antonio Avitabile difeso dallo studio Giuliano Di Pardo di Campobasso -. Ho protocollato tre diffide a non procedere e inviato una nota anche ad Anac, Corte dei Conti e Procura della Repubblica per mettere al corrente dei fatti». I lavori si sono arenati «per carenze del progetto iniziale e per la mancanza dei pareri di Soprintendenza e Coni non certo per volontà della ditta che più volte ha chiesto una rescissione bonaria –prosegue -. Chiedo scusa alla cittadinanza ma la responsabilità non è certo dell’impresa che così subisce anche perdite economiche mentre l’ente sperpera denaro pubblico. sono a disposizione di chiunque voglia conoscere la verità dei fatti».
Sulla questione interviene anche la capogruppo de «L’Altra Mercogliano» Maddalena Poerio: «ci diano spiegazioni serie per questa assurda gestione. Perché dopo anni di letargo la Giunta si è svegliata proprio adesso? Perché ha perso tutto questo tempo sperperando denaro pubblico col ricordo in Tribunale quando era così semplice procedere d’ufficio o con una rescissione bonaria come chiesto dal privato?». L’appello dell’esponente di minoranza è quello di «rendere fruibili le strutture cittadine e non vederle sempre deteriorarsi o perdersi nel tempo».

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