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Vinitaly 2017, i prodotti benedettini protagonisti insieme alle eccellenze del vino. L’Abate: “Grande opportunità di sviluppo”

L’Irpinia dei vini protagonista della 51esima edizione del Vinitaly di Verona che quest’anno si arricchisce di prodotti locali di eccellenza. 93 cantine vitivinicole, 3 produttori di distillati e 3 consorzi agricoli da oggi e fino a mercoledì 12 aprile brilleranno all’interno del padiglione Campania dove l’Irpinia ritorna da star occupando metà dei 4mila metri quadri disponibili curando tutta la fase organizzativa. «L’unione fa la forza. Questa edizione nasce con l’importante presupposto di fare sistema con l’intera regione e noi, attraverso la sinergia di Unioncamere, vogliamo ragionare in termini di uno sviluppo turistico più ampio». Queste le parole del presidente della Camera di Commercio di Avellino, Oreste La Stella, che ieri ha presentato il programma irpino al Vinitaly di Verona nella splendida cornice dell’Abbazia di Loreto di Mercogliano. Una location non casuale in quanto per la prima volta saranno in esposizione a Verona Fiere anche i prodotti dei Padri Benedettini di Montevergine insieme alla Birra Serrocroce di Monteverde, lo Zafferano Agripantel di Lacedonia, i prosciutti Giovanniello di Sturno, i formaggi di Carmasciando, i Prodotti Agroalimentari Tradzionali di Trevico (castagne, patate, prosciutto e trilli pasta fresca) e i dolci di Vignola di Solofra.
L’Irpinia occuperà metà del padiglione Campania ospitando ben 99 aziende qualificate per promuovere il meglio dell’enologia locale: «Sarà presente il 70% delle aziende produttrici di vino, pari al 90% della produzione vitivinicola irpina dei tre Docg, quindi più aziende rispetto al passato ma meno oneri in termini di costi pur mantenendo standard di altissima qualità e appuntamenti serali nelle piazze di Verona – prosegue La Stella in riferimento ai circa 700mila euro spesi lo scorso anno -. I conti li faremo alla fine, adesso l’obiettivo comune è avere una maggiore incisività per fare in modo di abbinare al discorso vitivinicolo lo sviluppo turistico della nostra terra per creare un sistema turistico attraverso questa enorme ricchezza». Dunque, i vini irpini come traino di turisti in Campania: «Un ragionamento ben condiviso anche dal Governatore De Luca e dal delegato all’Agricoltura Franco Alfieri in un’ottica di collegamento tra i vini e la capacità di attrazione turistica campana: se riusciremo in questo intento faremo del bene non solo alla nostra provincia». Non è mancato un riferimento ai consorzi in rotta tra loro: «l’Irpinia è ritornata insieme all’intera regione perché uniti si è più forti, si hanno maggiori opportunità e potenzialità da esprimere. Per i consorzi vale lo stesso».
Ad arricchire Vinitaly 2017, oltre agli eventi giornalieri in Piazza Irpinia, l’appuntamento con «Irpinia Extra Divina» dell’11 aprile con i produttori di eccellenze e tipicità cui prenderà parte oltre al giornalista de Il Mattino Annibale Discepolo, moderatore dell’incontro, anche l’Abate Guariglia, testimonial d’eccezione dei sette liquori benedettini Anthemis, Romito, Partenio, Verginiano, Anisetta, Amaro Benedettino e Brandy e della novità di quest’anno, il Nullius, un taurasi Docg prodotto con le cantine Tenuta Pepe: «I nostri liquori sono fatti con erbe che si trovano sulla catena del Partenio, un modo per valorizzare un territorio spesso martirizzato dall’incuria – afferma l’Abate Guariglia -, i nomi stessi dei nostri liquori prendono spunto dal territorio. Mi auguro che questa iniziativa possa portare del bene all’Irpinia e al nostro Santuario».
Intervenuto anche il sindaco di Trevico Nicola Rossi, Germana Puntel produttrice di zafferano e Roberto Mazzei dell’azienda Carmasciando di Guardia dei Lombardi a testimonianza di risultati di eccellenza ottenuti in territori ancora da valorizzare pienamente.
FdL

  

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