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Frana, scatta l’ordinanza del Comune ai privati per la messa in sicurezza


Montagna franata: scatta l’ordinanza del Comune nei confronti dei privati proprietari dell’area di rimozione del terreno in fase di distacco e installazione di opere provvisorie per preservare la pubblica e privata incolumità. In caso di inottemperanza entro 24 ore dalla notifica si procederà in danno. La disposizione sindacale «contingibile ed urgente», numero 19 emessa ieri mattina, si affianca a quanto già disposto da Palazzo Caracciolo ed ordina dunque «interventi di rimozione di situazioni di pericolo imminente provenienti dalle aree private delle ditte Calcestruzzi Irpini SpA e Nusco Mario Felice». Atto resosi necessario all’indomani della frana dello scorso 21 marzo che ha invaso entrambe le carreggiate della Provinciale 347 nel tratto di collegamento tra Mercogliano e Ospedaletto d’Alpinolo con conseguente chiusura alla circolazione pedonale e veicolare, per disposizione della Provincia che, ieri, ha provveduto ad installare new jersey di protezione e delimitazione dell’area a ridosso del costone per contenere eventuali nuove cadute. Oggi, inoltre, sarà emessa l’ordinanza provinciale di transito a senso unico alternato. Anche la Polizia Municipale aveva disposto la chiusura della sottostante via Bianco per il pericolo che alcune abitazioni potessero essere investite dal fango trattenuto dal guardrail. Successivamente l’Utc con nota n.5976 del 24 marzo ha proceduto a «diffidare i privati Calcestruzzi Irpini, proprietario dei terreni dai quali si è generato lo smottamento e Mario Felice Nusco proprietario dell’area dalla quale è possibile la mobilitazione del terreno, senza però aver riscontrato alcun concreto intervento in loco». Di qui l’ordinanza di «rimuovere ad horas il terreno in fase di distacco e di provvedere a porre in essere le opere provvisorie necessarie a preservare la pubblica incolumità nelle more della progettazione ed autorizzazione delle opere definitive rimuovendo ogni pericolo per tutto il fronte di proprietà». Ed inoltre di «procedere, entro 60 giorni, alla predisposizione di uno studio geomorfologico-geotecnico nonché alla verifica della stabilità del terreno a confine e alla messa in sicurezza con opere strutturali idonee».
Infine, l’ente avverte che «in caso di inottemperanza entro 24 ore dalla notifica si provvederà all’esecuzione in danno dei lavori di rimozione del terreno in fase di distacco e installazione di opere provvisorie, a cura della Provincia come concordato nella riunione del 26 marzo in Prefettura, e denuncia all’Autorità Giudiziaria». Da parte loro i privati possono opporsi al provvedimento ricorrendo al Prefetto di Avellino entro 30 giorni, al Tar Campania entro 60 giorni o facendo ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla notifica.
A rendere urgente l’intervento l’esito del sopralluogo dei Vigili del Fuoco, come evidenziato dal comandante provinciale Rosa D’Eliseo che, durante la riunione in Prefettura, evidenziò «il pericolo di ulteriori distacchi di terreno da eliminare nell’immediato in quanto pone a rischio non solo la circolazione stradale ma la pubblica incolumità».
FdL

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