Gianandrea De Cesare: «Serie B in tre anni». Presentati mister Archimede Graziani e il direttore sportivo Carlo Musa. Foto
Pubblicato in data: 20/8/2018 alle ore:10:27 • Categoria: Attualità • Stampa ArticoloL’incarico di da è stato invece affidato a Carlo Musa. Il giovane dirigente, nato a Roma il 5 febbraio 1990, ha conseguito la Laurea Magistrale in Economia Aziendale presso l’Università di Roma Tre. A soli 24 anni consegue l’Abilitazione al ruolo di Collaboratore della Gestione Sportiva, mentre nel 2016 quella al ruolo di Direttore Sportivo Professionista, confermandosi uno dei più giovani laureati di sempre presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano.
Il patron della Sidigas Gianandrea De Cesare nella conferenza stampa di ieri mattina ha mostrato idee molto chiare:«E’ il senso del dovere che mi ha spinto ad accettare questa sfida. Le motivazioni sono le stesse che ci hanno spinto ad entrare nel basket. Se si ha l’opportunità o la fortuna di produrre un minimo di benessere su un territorio bisogna sfruttarla». De Cesare promette di riportare in tre anni l’Avellino in serie B :«E’ questa la cambiale, portare l’Avellino in Serie B in tre anni. Abbiamo tutto l’interesse a giocare al Partenio-Lombardi. C’è anche intenzione di non ledere i diritti da chi lo ha in utilizzo senza arrecare disturbo. Detto questo è un nodo che deve sciogliere l’amministrazione comunale con chi ha in gestione l’impianto». Sul logo poi: «Sappiamo bene che il logo è molto sentito perché unisce gli appassionati e i tifosi. Siamo consapevoli dell’importanza. Lavoreremo affinché ciò sia possibile. Speriamo di concretizzare quanto prima l’operazione». Infine sulla nascita della Polisportiva: «Vorremmo sfruttare al massimo le sinergie possibili con l’unico obiettivo di rendere fruibile lo spettacolo di entrambe le realtà ad una platea più vasta».
Il nuovo tecnico, mister Graziani invece si presenta così: «E’ un onore per me essere qui ad Avellino. Un onore essere stato scelto da una società importante come la Sidigas. Un onore essere stato scelto tra tanti allenatori. Questa è una società eccezionale nei progetti e in quello che vuole. La maglia dell’Avellino non è come la maglia di un’altra piazza. Se i calciatori capiscono che indossando una maglia rappresentano qualcosa allora andiamo d’accordo. Non chiedo nomi, chiedo che ci sia fin da subito un senso di appartenenza. Sarà un sergente di ferro. Dai miei giocatori esigo rispetto ed educazione, chi non ci sta non farà parte del mio Avellino».