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Lacrime, striscione e applausi per Vittorio Salvati. FOTO

Lacrime e commozione nel giorno dell’addio a Vittorio Salvati. Un lungo applauso e lo striscione biancoverde degli ultras della Curva Sud di Avellino con la scritta “Ciao Vittorio” hanno salutato l’uscita delle bara dalla chiesa di San Ciro di Avellino, dove padre Luciano Gubitosa ha officiato il rito funebre.
Adagiata sulla bara del 42enne consulente del lavoro avellinese morto martedì scorso a Torino dopo aver assistito con il figlioletto Gerardo alla gara vinta dalla Juventus in Champions, la sciarpa della Curva Sud avellinese. Il cuore di Vittorio, quello che lo ha tradito quella maledetta sera di martedì, era infatti diviso a metà tra i colori biancoverdi, avendo militato  per tanti anni nel gruppo dei “South Boys” e quelli bianconeri della vecchia Signora, che seguiva ovunque. Passioni che aveva trasmesso al piccolo figlio di undici anni.
Una chiesa gremita di giovani ieri pomeriggio quella di viale Italia, amici che non hanno voluto far mancare il proprio affetto al «ragazzo dal cuore grande», stringendosi con tutto l’affetto al dolore della mamma Anna Fedele, al piccolo figlio Gerardo, alla sorella Giusy, alla moglie Daniela e ai familiari. In chiesa presente anche il sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo, cittadina dove Vittorio viveva con la famiglia. C’erano i compagni di classe di Gerardo e quelli della scuola calcio che frequenta, che lo hanno abbracciato e sostenuto.
Il parroco Luciano, nel ricordare Vittorio, durante l’omelia, ha esortato gli amici e i parenti che lo piangono a non «arrabbiarsi, bisogna trovare le risposte della fragilità dell’essere umano nella fede. Avere fede per superare i momenti bui». Più volte il pastore si è rivolto al piccolo Gerardo durante la messa: «lunedì sera avete preso il treno in un momento di condivisione di gioia con papà. E’ questo il ricordo che tu devi sostenere nel cammino della vita. Poi la tragedia. Ma anche in quei momenti terribili per te si è manifestato il bene che c’è nel mondo: tante persone ti sono state vicine. Questa è l’unica cosa che ci resta. Tutto sfugge tra le mani, come la vita. Questa realtà non si chiude oggi con questa celebrazione, ma continua». Il parroco ha elogiato e invitato i tanti compagni della scuola calcio di Gerardo: «a credere nello sport, lo sport come momento educativo non per diventare campioni ma per diventare uomini» e anche a seguire l’esempio dei loro coetanei che in questi giorni si sono mobilitati contro i potenti del mondo per salvare il pianeta.
Già in mattinata erano stati in tanti quelli che si erano recati presso la camera ardente allestita in via Nazionale Torrette presso l’“Onoranze Funebri Irpinia”. La messa del settimo, giovedì alle ore 18.
Ieri sera minuto di raccoglimento al Paladelmauro in ricordo di Vittorio, tifoso anche della Sidigas Scandone Avellino, prima dell’avvio delle gara contro Reggio Emilia.

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