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Candelora 2020, oltre 5mila fedeli al Santuario di Mamma Schiavona. Fotoservizio

Oltre cinquemila fedeli domenica a Montevergine per la Candelora del 02/02/2020. Lunghe file si sono registrate nella mattinata per recarsi presso il Santuario di Mamma Schiavona nel piazzale della Funicolare di Mercogliano e ad Ospedaletto d’Alpinolo da dove partivano invece le navette per portare i fedeli a pregare al Santuario. Non poteva mancare Marcello Colasurdo. Fuori dal Santuario si è cantato e ballato con le tammorre, come l’associazione “La Barca di Teseo” da Caserta per ringraziare Mamma Schiavona e ricordare la leggenda secondo la quale nel 1256 la Madonna di Montevergine avrebbe miracolosamente liberato due amanti omosessuali, legati a un albero tra lastre di ghiaccio. Il giorno dell’intervento prodigioso sarebbe stato appunto un 2 febbraio (foto Pro Loco Mercogliano). Una festa dell’amore, dell’inclusione, della fratellanza. Decine e decine i pullman giunti da tutta la Campania, ma anche da Puglia e Basilicata. Ben 2500, contando i ticket, i pellegrini e i curiosi che hanno raggiunto il santuario con la funicolare di Mercogliano, ma si arriva al doppio contando chi ha scelto di avventurarsi a piedi lungo i sentieri interni per raggiungere l’altare della Madonna nera e utilizzando le navette.
Tammorre e campagnole, paranze e preghiere ad accompagnare come sempre, tra sacro e profano, una festa che unisce la devozione religiosa a messaggi di solidarietà e uguaglianza in cui non c’è spazio per discriminazioni di nessun genere, in particolare nei confronti della comunità lgbt. È la festa dei «femmenielli», così vuole il mito secondo cui nel 1200 due giovani amanti omosessuali destinati a morte certa furono salvati dall’abbraccio caldo di Mamma Schiavona. «È a lei che chiediamo amore e pace, di estirpare la cultura dell’odio che oggi si abbatte su tutti, transessuali, migranti, adesso finanche sulle persone cinesi per via del Coronavirus», dice Loredana Rossi, vicepresidente di «Associazione Transessuale Napoli».
Soddisfatto per la riuscita dell’evento il direttore artistico Massimo Saveriano: «Siamo orgogliosi della partecipazione. In questa edizione abbiamo affrontato il tema del bullismo e della violenza omofobica, un messaggio molto forte proprio come l’esempio di Mamma Schiavona che insegna che ognuno di noi ha il diritto di pregare e vivere come vuole. C’è ancora da lottare, soprattutto nelle piccole province. A Mercogliano abbiamo illuminato la piazza con i colori dell’arcobaleno ed è stato davvero emozionante vedere tante persone fermarsi, unirsi a noi, essere al nostro fianco. È questo che fa la forza».
Alla sua prima Candelora da sindaco Vittorio D’Alessio, che parla di diecimila presenze: «Mercogliano è il paese dell’accoglienza e del rispetto, schierato contro ogni forma di discriminazione. La nostra è la cultura del rispetto e dell’accoglienza».

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