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Festeggiamenti 25 Aprile, corteo e deposizione corona di alloro al Monumento ai Caduti di Mercogliano. Foto

Ieri mattina in occasione della Festa della Liberazione si è svolta una solenne celebrazione per onorare la memoria dei caduti in tutte le guerre. Il corteo, composto dalle autorità civili, militari e religiose e dai rappresentanti della Sezione Combattenti e Reduci, dall’Associazione Carabinieri in congedo, dalle Associazioni Vittime Civili di Guerra, dalla Misericordia del Partenio e dalla Pro Loco Mercogliano, è partito da Piazza Municipio fino ad arrivare al monumento ai caduti dove è stata deposta una corona di alloro. Il primo cittadino ha deposto poi un mazzo di fiori nella villa comunale alla lapide in memoria dellamedaglia d’oro Salvo D’Acquisto.
A rendere onore ai caduti in guerra il  sindaco Vittorio D’Alessio: “Oggi è il 25 aprile, l’anniversario della liberazione del nostro Paese. Un giorno da celebrare come Festa di tutti gli italiani, di tutti noi. Ed è proprio il Tricolore il simbolo scelto per il manifesto celebrativo di quest’anno, dal Ministero della Difesa, accompagnato dalla frase “La libertà è come l’aria” dal discorso sulla Costituzione pronunciato nel 1955 da uno dei padri costituenti della Repubblica italiana, Piero Calamandrei.

Ci ritroviamo nel ricordo di quel 25 aprile, di settantotto anni fa, che rappresenta per tutti noi una data di rinascita, di riscatto morale e civile dopo il secondo conflitto mondiale. Un 25 aprile preceduto da tante ed inutili polemiche sul ricordo e sul significato di questa ricorrenza, polemiche, a mio giudizio, fuori luogo perché tutti dovremmo riconoscerci nei valori della resistenza e della liberazione. Perché la Liberazione è stato innanzitutto un fatto storico, ben preciso. Liberazione dal giogo del nazifascismo, che nel nostro Paese ha praticato ed esaltato la violenza come modalità di azione politica, ha limitato le libertà personali e sociali, ha imboccato con forza e convinzione la strada della guerra, ha contribuito alla pagina vergognosa dell’Olocausto. “Alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie” diceva Sandro Pertini nel suo messaggio di fine anno agli italiani nel 1979. Anche quest’anno celebriamo una 25 aprile e di mestizia e anche di incredulità di fronte a quanto sta accadendo, da svariati mesi, nell’Europa orientale. La guerra è ritornata nel continente con la ferocia tipica di tutti i conflitti. Migliaia le vittime, militari e soprattutto civili, imponente l’esodo dei profughi, indicibili le atrocità e le barbarie che quotidianamente vengono alla luce, insopportabili le giustificazioni dell’invasore. Ricordo le parole di Weil, cittadino tedesco e d’Europa: «Mai più fascismo, mai più guerra». Sono parole che facciamo nostre, oggi, celebrando la ricorrenza della Liberazione, con lo sguardo e la volontà rivolti al domani in un’Italia libera e democratica, in un’Europa libera e democratica, unita e quindi in pace. Auguri per il 25 aprile. Viva l’Italia! Viva Mercogliano”. 

 

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