Torna la XXIVª edizione di Sportdays 2025 a Parco Manganelli-S.Spirito di Avellino dal 30 maggio al 20 giugno
Pubblicato in data: 30/5/2025 alle ore:07:47 • Categoria: Sport • Stampa ArticoloI cultori dello sport, nei decenni passati, erano quasi ai margini della cosiddetta scala sociale. Il pensiero dominante, al di là del “Mens sana in corpore sano” e dei campioni conclamati, era che gli sportivi, nel migliore dei casi, fossero dei perditempo senza nessu- na prospettiva futura. Oggi, invece, lo sport è divenuto una diligenza su cui molti vogliono salire con ogni mezzo. La qual cosa non può che farci piacere se ricordiamo, soltanto, la poca considerazione nei confronti di chi prati- cava attività sportiva con impegno, continuità e serietà. Tutti sono consapevoli, ormai, che il numero degli sportivi, soprattutto tra le donne, è aumentato considerevolmente e che tutto ciò che serve a corredo della pratica sportiva, abbigliamento, impianti, viaggi, ri- storazione, alberghi e naturalmente tutto il personale che segue gli atleti e gli uomini e donne che contribuiscono all’organizzazio- ne di ogni singolo evento, dal più piccolo a quello di livello internazionale, hanno posto lo sport tra le voci più importanti del pil na- zionale.La letteratura sportiva, i quotidiani, le pubblicazioni scientifiche, inoltre, hanno arricchito la conoscenza, generale e specifica, dando gli strumenti, in passato assenti, per utilizzare pratiche, metodologicamente cor- rette, a che si potesse insegnare sport, senza danni, a tutte le fasce d’età e per tutti gli obiettivi da conseguire. Tutto ciò, indipenden- temente dal miglioramento della qualità del- la vita e dal diritto costituzionale alla pratica sportiva che seguono, come per ogni cosa,
la maturazione del pensiero e della pratica delle popolazioni. Purtroppo, assieme agli aspetti positivi, ci troviamo di fronte ad una cosiddetta “crisi di crescita” che ci obbliga a considerare anche molti effetti negativi, in alcuni casi aberranti. Uno di questi effetti è la specializzazione precoce che provoca danni irreversibili agli allievi e che, tempo fa, ho definito “un doping di secondo livello”. Sia- mo, inoltre, ad una crisi di competenze che, di conseguenza, non consegna l’acquisizione di buone pratiche sportive. I costi dello sport hanno subito un aumento esponenziale che le famiglie di una volta, molto numerose, non avrebbero potuto sostenereprivandole del diritto allo sport tanti ragazzi/e. Vi è, infine, una corsa indecente nell’utilizzare, senza al- cun merito, lo sport per apparire piuttosto che creare delle strutture adeguate, consegnare un insegnamento specifico già dalla scuo- la materna, dare la possibilità alle Società Sportive di tutte le discipline di organizzare con tranquillità e senza trappole clientelari la loro attività. Gli eccezionali risultati, grazie al Mondo dello sport nelle sue varie articolazio- ni, ci inducono a dimenticare i grandi temi di politica sportiva che, pur avendo contribuito concretamente ai successi attuali, sono stati messi da parte a favore di forti speculazioni e di un uso strumentale dello sport.
Prof. Giuseppe Saviano
Delegato CONI Avellino