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Omicidio Bembo, i due indagati agli arresti domiciliari: striscioni di protesta a Mercogliano e davanti al Tribunale. Foto

Pubblicato in data: 30/7/2023 alle ore:20:12 • Categoria: CronacaStampa Articolo

Agli arresti domiciliari i due giovani accusati dell’omicidio di Roberto Bembo, deceduto il 10 gennaio scorso per le gravissime ferite da una coltellata inferta alla gola. I due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico presso il proprio domicilio. A presentare l’istanza di scarcerazione il loro avvocato Gaetano Aufiero, accolta dal gip Fabrizio Ciccone del tribunale di Avellino. Nella richiesta avanzata dal penalista è stata evidenziata con forza la mancata deposizione della perizia medico legale dopo 7 mesi dal delitto che ha determinato un forte ritardo nella conclusione delle indagini che sono tuttora in corso.

Sulla revisione delle  misure cautelari il sindaco di Mercogliano, Vittorio D’Alessio, ha espresso la propria perplessità: “Ho grande rispetto per la magistratura e per le decisioni che la stessa adotta, da uomo di legge quale sono mi rendo conto che un giudizio di adeguatezza e proporzionalità andrebbe fatto solo attraverso la conoscenza di tutti gli sviluppi dell’indagine . Tuttavia non posso negare che la decisione di attenuare la misura cautelare dei responsabili della morte di Roberto Bembo, in considerazione della efferatezza del delitto e dell’impatto che lo stesso ha avuto sulla mia comunità, mi lasci alquanto interdetto. Il timore che l’attenuazione della misura possa essere letto come una conseguente attenuazione della gravità del fatto accaduto è forte e, per questo, sento ancora una volta la necessità di ribadire, oltre che la mia vicinanza ai genitori di Roberto, la volontà dell’Amministrazione di ritenersi anch’essa parte lesa e, di conseguenza, di esperire tutte le azioni giudiziarie volte ad ottenere giustizia”.

La comunità di Mercogliano ha chiesto invece giustizia con due striscioni esprimendo il proprio dissenso per la decisione del magistrato.

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