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Migranti, l’appello di Comunità Accogliente: “Non abbandoniamoli, utilizziamo le strutture vuote”

Pubblicato in data: 19/2/2016 alle ore:11:06 • Categoria: AttualitàStampa Articolo

migrantiL’associazione “Comunità Accogliente” da circa un anno ,svolge attività di volontariato nel comune di Mercogliano ai migranti presenti sul territorio di Monteforte – Mercogliano – Ospedaletto, con l’obiettivo di affiancare i ragazzi nel loro vivere quotidiano. In questo periodo abbiamo condiviso sogni ed emozioni,vissuto momenti di complicità e di solidarietà. Abbiamo seguito i loro sguardi “persi”, le loro paure, i loro smarrimenti. Abbiamo avviato un dialogo e instaurato relazioni interpersonali, ciò ci ha consentito uno scambio di saperi e di modi di vivere altri; di conoscere le loro storie drammatiche. Abbiamo cercato” forme” più che risposte ai loro bisogni. Abbiamo ascoltato l’altro. Ci siamo presi cura di loro. Tutto questo mettendo a disposizione il nostro materiale umano: affetto accoglienza, gentilezza, delicatezza, rispetto e professionalità, senza mai dimenticare la dignità. Ci hanno raccontato quanto dolore, sofferenza, morte, i loro occhi hanno visto.
Ci hanno raccontato il loro viaggio: lungo, disperato, sofferto. Hanno frequentato l’associazione con la voglia di integrarsi a partire dalla conoscenza della nostra lingua;hanno voluto conoscere i nostri usi e costumi. Con le lacrime in gola, spesso ingoiate, hanno cercato di integrarsi, di stabilire relazioni, di conoscere il territorio. Oggi frequentano la scuola di alfabetizzazione o il corso per il conseguimento del diploma di scuola media presso il Cpia ad Avellino.
A piedi, o con passaggi o come abusivi sugli autobus, perchè non è dato loro avere soldi per l’abbonamento o un biglietto. Sono ragazzi tra i 18 e i 35 anni, lontani dagli affetti, lontani dalla loro terre. Hanno affrontato un viaggio pericoloso, rischiando di morire, prima nei loro paesi dove è presente la guerra, la dittatura, poi sopportando le torture in Libia, e infine il viaggio sui gommoni in mare. Sono arrivati da noi con la paura della morte.
Oggi a distanza di un anno, durante il quale siamo riusciti insieme a donare nuova speranza di vita migliore, fatta di relazioni instaurate, verranno presi e de-portati in altri luoghi. Ancora una volta devono partire, lasciare, abbandonare. Oggi sono smarriti, preoccupati, demoralizzati. Il loro futuro ancora una volta incerto… A guadarli, hanno occhi pieni di lacrime. E noi tutti siamo qui. Indifferenti. Con lo sguardo altrove. Eppure domani ci chiederanno: dove eravate? Come non accorgervi di ciò che accadeva sotto i vostri occhi? Così come già accaduto in altre epoche, che oggi ricordiamo con giornate simbolo. Siamo in tempo per non scrivere questa brutta pagina. Uniamoci e dal basso affianchiamo le Istituzioni, nel difficile compito dell’accoglienza. Nel Paese sono state sperimentate e sono attive diverse esperienze di accoglienza: profugo diffuso, profughi ospitati da privati, profughi in gestione dei comuni ecc.. Abbiamo sul territorio immobili vuoti, non utilizzati, pubblici. Proviamo a cambiare, a posare il nostro sguardo su esseri umani, con sentimento, umanità, nella determinazione per un possibile cambiamento. Associazione “Comunità Accogliente” Mercogliano

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