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Quaresima, mercoledì scorso l’apertura della porta della solidarietà. Il monito dell’Abate Guariglia ai giovani: “Fatevi guidare dalla Parola di Dio che è l’unica certezza”

Pubblicato in data: 15/2/2016 alle ore:08:18 • Categoria: AttualitàStampa Articolo

IMG_7332La Quaresima è una delle ricorrenze che la Chiesa cattolica e altre chiese cristiane celebrano lungo l’anno liturgico. È un periodo di quaranta giorni che precede la celebrazione della Pasqua; secondo il rito romano inizia il mercoledì delle Ceneri e si conclude il Giovedì Santo, mentre secondo il rito ambrosiano parte dalla domenica successiva al Martedì Grasso fino alla Veglia Pasquale. Tale periodo è caratterizzato dall’invito alla conversione a Dio. Sono pratiche tipiche della quaresima il digiuno ecclesiastico e altre forme di penitenza, la preghiera più intensa e la pratica della carità. È un cammino che prepara alla celebrazione della Pasqua, che è il culmine delle festività cristiane. Ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico. È anche il periodo in cui i catecumeni vivono l’ultima preparazione al loro battesimo. Mercoledì scorso nella Cappella all’interno del Loreto c’è stata la celebrazione della messa delle imposizione delle ceneri e che ha visto l’apertura della porta della solidarietà. A celebrare la funzione l’Abate di Montevergine Padre Riccardo Guariglia e che ha visto la partecipazione di alcune associazioni mercoglianesi come la Misericordia del Partenio, la Proloco di Mercogliano, l’Oratorio Don Bosco. Il messaggio che l’Abate ha voluto lasciare è stato soprattutto di solidarietà verso le persone meno fortunate e di cui noi siamo responsabili: “quest’anno la quaresima si riveste di un’importanza notevole in quanto coincide con quello che è l’anno della misericordia, voluto fortemente da Papa Francesco. Una quaresima in cui noi cristiani dobbiamo dare tanto impegno e tanta solidarietà perchè la caratteristica di questo tempo  è proprio quello di dare carità agli altri e soprattutto impegnarci noi in prima persona a vivere il vangelo come credenti. La sacra scrittura ci indica tre strade per ritornare a Dio: attraverso la preghiera, attraverso il digiuno e attraverso l’elemosina che sono i tre pilastri che contraddistinguono la vita del cristiano. In questo tempo dobbiamo nutrirci soprattutto della parola di Dio. Papa Francesco nella bolla bolla di indizione dell’anno della misericordia ci invita a riflettere maggiormente nella parola di Dio perchè in essa noi non solo riconosciamo il volto misericordioso del Padre ma cerchiamo poi spunto per portarlo agli altri e oggi il mondo ha tanto bisogno di riscoprire questo volto misericordioso. Dio nei nostri confronti è sempre misericordioso, siamo noi che dobbiamo farci i mea culpa per le tante volte che non abbiamo usato misericordia nei confronti degli altri”.  Un elemento che contraddistingue noi cristiani nel periodo di Quaresima è il digiuno ma come ci ricorda l’Abate non inteso come “dieta”: “Il digiuno è inteso come privarsi di qualcosa per darlo agli altri. Noi andiamo dai dietologi per dimagrire e digiuniamo alle cose che più ci piacciono ma si ferma là mentre il digiuno che vuole Gesù è un altro : “noi ci priviamo di qualcosa per poterlo offrire agli altri”. E purtroppo nel mondo oggi c’è tanta fame. Il mondo è diviso in due facce: il mondo dei ricchi e quello dei poveri. Io credo che tutti siamo responsabili dei poveri che vivono su tutto il pianeta. Il Papa indica di riscoprire le opere di misercicordia. Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire i nudi, visitare i carcerati, consolare gli afflitti sono tutte opere che il cristiano di oggi deve riscoprire. Facendo questo arriveremo a celebrare la pasqua insieme a quella di Gesù che è venuto per morire e risorgere per noi”. Durante questo periodo l’attenzione è rivolta soprattutto ai giovani. Infatti da venerdì scorso c’è stato il primo dei cinque appuntamenti dedicati alla Lectio Divina e Padre Riccardo  lancia un preciso monito ai giovani: “farsi guidare dalla parola di Dio perchè in essa possiamo trovare quello che può servire alla nostra vita, soprattutto in questo periodo in cui non sempre il futuro è certo la parola di Dio da tanta speranza”.

Mario D’Argenio

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