Il Comune di Mercogliano spende più del fabbisogno reale. La fotografia nei dati del Ministero dell’Economia
Pubblicato in data: 24/11/2014 alle ore:12:04 • Categoria: Attualità • Stampa ArticoloIl Comune di Mercogliano spende più del reale fabbisogno dei cittadini. Una differenza del -10,58% che in soldoni, significa oltre 700 mila euro in più: su un fabbisogno pari a 5.921.341 nel 2010 Palazzo di città ha speso 6.622.190 di euro.
Una fotografia a tinte fosche quella scattata per il comune alle falde del Partenio dal portale web OpenCivitas (www.opencivitas.it), messo a disposizione dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Ecomonia.
Il sito prende in esame il fabbisogno standard dei comuni e delle province, calcolato sulla base delle caratteristiche territoriali e delle popolazione residente. Questa cifra viene confrontata con le spese effettivamente sostenute dai Comuni per i vari servizi (dodici in tutto), dai rifiuti all’asilo nido. La differenza fra fabbisogno e spesa dà un’indicazione di massima su quanto un comune sia virtuoso o spendaccione.
Dai riscontri ministeriali emerge un’indicazione di massima su come vengono ripartiti i nostri soldi a livello di governo locale e l’attendibilità dei dati è suffragata dal fatto che sono stati gli stessi Comuni a fornirli.
E Mercogliano dai dati al 2010 risulta un comune che spende troppo per uffici che interessano poco il cittadino come quello dell’anagrafe e Utc e risparmia sulla Pubblica Istruzione, viabilità, polizia locale e ambiente. Questa differenza non è uguale per tutti i servizi. Si spende più del necessario per i servizi dell’ufficio tecnico (11,59%), i servizi di gestione dell’anagrafe (32,32%) e per lo smaltimento rifiuti (35,70%) e meno per l’istruzione pubblica (93,39%), viabilità e trasporti (45,54%) e per l’ambiente (8,74%).
Vanno fatti molti distinguo e, come avverte lo stesso sito ministeriale, “la differenza tra fabbisogno standard e spesa storica non è sufficiente a valutare l’efficienza di un ente”. Il fabbisogno standard è la vera novità di questa operazione “trasparenza” del ministero, non va presa come Vangelo, ma ha il vantaggio di essere un punto di riferimento uguale per tutti i comuni e quindi si possono confrontare i dati. Va anche considerato che la spesa storica valutata è quella relativa al 2010.